Una stagione da dimenticare per vari motivi. Arrica lascia la presidenza e Delogu ne prende ad interim le redini. La scelta sbagliata di Suarez in panchina
Dopo dodici stagioni in Serie A, iniziate con la promozione nel 1964 e culminate con lo scudetto del 1970 (LEGGI QUI) l’esordio in Coppa delle Fiere, Coppa dei Campioni e Coppa Uefa, il Cagliari conosce l’amarezza della retrocessione.
PESSIMO AVVIO. L’inizio stagionale è disastroso, con il grave infortunio di Vecchi tra i pali e con due pareggi (1-1 in casa della Roma con gol di Viola all’esordio e 0-0 al Sant’Elia con l’Ascoli) e tre ko: 1-0 sul campo dell’Inter, con la Juventus 0-1, a Napoli 3-1, con marcatura di Riva. La classifica già piange: ultimo posto con 2 punti assieme a Como e Verona. Le cose vanno peggio dal sesto al decimo turno, dove si registrano un solo pareggio (0-0 col Perugia) e altre quattro battute d’arresto contro il Bologna in casa (sigla ancora Riva) per 2-1, stesso risultato a Genova con la Sampdoria (marcatore sempre l’attaccante numero 11) ko che costa la panchina a Luis Suarez (scommessa che si rivela un fallimento) e il conseguente arrivo di Mario Tiddia. Anche perché il sostituto designato Gustavo Giagnoni, che si rende disponibile, non può andare a dama per una complicazione con un contratto in atto con altro club. Anche per Tiddia le cose vanno male: 1-2 casalingo col Cesena con a segno il solito Rombo di Tuono, e 3-0 a Roma con la Lazio. Tre punti in dieci partite e un distacco dalla zona salvezza di 5 punti e viatico per la B.
INFORTUNIO RIVA. La terza sconfitta di fila dell’era Tiddia arriva all’undicesima giornata e al Bentegodi contro il Verona per 2-1, ko maturato dopo l’illusorio gol siglato da Riva al 27’. L’11 gennaio 1976, contro il Como di Valcareggi, il primo successo stagionale dopo 12 giornate. A regalare i 3 punti Riva, il quale va a rete dopo 11’ della ripresa battendo Rigamonti. Lo 0-0 in casa con il Torino regala un altro punto: il 3-0 a Firenze e l’1-3 con il Milan chiudono il girone d’andata. Gli isolani sono sempre ultimi con 6 punti, uno in meno del Como e soprattutto quattro in meno di Sampdoria e Bologna. Ma la vera brutta notizia è l’infortunio occorso a Gigi Riva, che durante il match col Milan (1° febbraio), ad inizio secondo tempo, si infortuna. La diagnosi parla di distacco degli adduttori, ma soprattutto di stagione finita.
Come riportano le cronache dell’epoca, la prima partita senza Riva è emblematica: il Cagliari crolla letteralmente al Sant’Elia 5-1 contro la Roma nella peggiore sconfitta interna della storia in A in oltre 40 anni. Non è tutto: con i problemi che abbondano e l’ultimo posto in classifica, arrivano le dimissioni del presidente Andrea Arrica e con Mariano Delogu che gli subentra, in attesa di nuove elezioni per la carica. Eppure i rossoblù, con un tentativo di rimonta, infilano una serie positiva dalla diciassettesima alla venticinquesima giornata. Spettacolare il 5-3 alla Sampdoria (LEGGI QUI) e importante quello contro la Lazio con reti di Piras e Virdis. La retrocessione però non viene evitata. Infatti il 2-0 subito dal Verona, il 3-0 dal Como e il pesante 5-1 dal Torino dell’ex Radice, rendono inutili le vittorie per 2-1 sulla Fiorentina e il 3-2 a San Siro sul Milan terzo. Il Cagliari a 19 punti, con Como a 21 e Ascoli a 23, retrocede in Serie B.
L’ADDIO. Dopo la gara con il Milan, Nenè (vero nome Claudio Olinto de Carvalho) presente in tutti questi dodici campionati di Serie A fino ad allora giocati, si ritira dal calcio dopo aver segnato 23 reti in 311 gare giocate in rossoblù.