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La stagione 2011/2012: il Cagliari salva la pelle tra girandole di allenatori e il trasferimento a Trieste

Prosegue il nostro cammino che ci porterà a toccare tutte le tappe più importanti dei cento anni della storia rossoblù: Donadoni, Ficcadenti, Ballardini e ancora Ficcadenti la successione in panchina

Ciò che nei ventidue anni di gestione Cellino non è mai mancato sono stati i colpi di scena. Così, anche il Cagliari versione 2011/2012 non ne sarà certamente esente.

OK DONADONI, ANZI NO. Quasi a sorpresa, considerato il modus operandi del patron rossoblù, viene confermato in panchina Roberto Donadoni. La buona salvezza ottenuta nella stagione precedente è un punto fermo, ma qualcosa inizia a incrinarsi sul come allestire la nuova squadra. È così che Cellino batte un altro record ed esonera l’ex ct della Nazionale senza nemmeno aver iniziato il campionato. Al suo posto arriva Massimo Ficcadenti, reduce da una salvezza nella massima serie col Cesena.

IL MERCATO. Come si diceva, molti contrasti nati tra Cellino e Donadoni sono dipesi da idee opposte sul come costruire la nuova rosa. Così, via Acquafresca, Lazzari, Laner, Missiroli, Pelizzoli, Ragatzu. Arrivano Avramov, Ekdal, Eriksson, El Kabir, Ibarbo, Thiago Ribeiro, Rui Sampaio e Larrivey.

L’AVVIO DI CAMPIONATO. Nonostante i soliti mal di pancia, la stagione parte bene, con un prestigioso successo sulla Roma che mancava addirittura dal torneo 1967/1968. Subito dopo arriva anche la vittoria sul campo del Novara, che lancia i rossoblù a punteggio pieno: non accadeva dal 1970/1971!

VIA FICCADENTI, TORNA BALLARDINI. L’euforia dura poco, e già alla terza giornata arriva la prima sconfitta, maturata sul campo del Palermo. Dopo alcuni risultati altalenanti, arrivano poi tre sconfitte di fila: sono queste che convincono Cellino a cambiare ancora. Al posto di Ficcandenti, il patron rossoblù richiama Ballardini, ma i suoi saranno risultati contraddittori, certamente non paragonabili a quelli ottenuti con la clamorosa salvezza del 2007/2008. Il mercato di gennaio riporta in Sardegna Dessena, e fa sbarcare un attaccante che segnerà in positivo l’annata del Cagliari: Mauricio Pinilla.

TORNA FICCADENTI. Dopo quattro risultati utili consecutivi e un tranquillo nono posto raggiunto, ecco che Ballardini non trova più il filo del ‘discorso’, cadendo per tre volte di fila. L’ultima di queste gare, quella in casa del Napoli (6-3, tripletta di Larrivey) sarà fatale per il tecnico di Ravenna. Torna Ficcadenti, che non riuscirà a dare una certa impronta al campionato del Cagliari, ma porterà in porto una salvezza dignitosa.

IL TRASFERIMENTO A TRIESTE. Questo campionato del Cagliari è però ricordato soprattutto per l’inizio di un braccio di ferro col Comune di Cagliari che porterà a pesanti ripercussioni. Cellino, dopo tanti avvertimenti sulle condizioni disastrose dello stadio Sant’Elia, decide di portare la squadra a giocare a Trieste. Una presa di posizione provocatoria e senza precedenti, con gli abbonati che saranno poi rimborsati per le gare non godute.

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