La bandiera rossoblù Oreste Lamagni, che ha allenato nel settore giovanile del Parma, commenta per i lettori di CalcioCasteddu il successo di ieri
Signor Oreste, quanto pesa il modo con cui è arrivato il successo per il Cagliari contro il Parma?
“Vincere così dà molta carica e consapevolezza: è davvero importante cogliere un risultato del genere. Ribaltare la partita dallo 0-2 al 3-2, è una notevole dimostrazione di attributi. Andando a Parma in situazione di svantaggio, sarebbe stato pesante: inutile girarci intorno“.
La semifinale, che si gioca tra andata e ritorno, comporta un notevole dispendio fisico e mentale.
“In un doppio confronto entrano in gioco tante componenti: ciò che conta è che ci sia tanta fiducia nei propri mezzi“.
Lei c’era negli spareggi per la promozione in Serie A della stagione 1976-77. Vuole ricordare per i nostri lettori come andò?
“Sono sincero: della gara contro il Pescara non ho tanti ricordi. Ma contro l’Atalanta a Genova, feci gol. Non bastò per noi, purtroppo. Fu una partita dura: noi, per colpa di un’arancia scagliata da un tifoso sul volto del leccese Cannito nelle partite precedenti, perdemmo a tavolino quei due punti che ci avrebbero portati direttamente in Serie A“.
Oreste Lamagni è ottimista circa la battaglia dei rossoblù in questa appendice del torneo cadetto?
“Faccio il tifo per il Cagliari, e lo tiferò sempre: quindi voglio essere ottimista. Molto probabilmente andrò a Parma ad assistere alla partita con mio figlio Davide. Lui è nato a Cagliari (così come mia moglie), dove ho parenti e i miei ex compagni di squadra: ogni volta che ritorno, è come sentirsi a casa“.
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