Era il 3 maggio 2017: la posa della prima pietra della Sardegna Arena, nata come stadio temporaneo e tuttora al suo posto con diverso nome
6 ANNI. Era il 3 maggio 2017. Una mattina di sole, sul manto erboso del Sant’Elia e alla presenza di numerose autorità, fece da cornice alla posa simbolica della prima pietra dello stadio temporaneo del Cagliari: il nome deciso per l’impianto fu Sardegna Arena, che avrebbe dovuto ospitare i rossoblù per il tempo necessario alla costruzione dello stadio definitivo. L’inaugurazione avvenne il 10 settembre, per Cagliari-Crotone (1-0, gol di Sau).
QUERELLE. Oggi, 6 anni dopo, non è cambiato granché oltre il nome – Unipol Domus – e si assiste alla querelle che stancamente si trascina sull’impianto del futuro, che sarà intitolato a Gigi Riva. Altre certezze, al momento, non si intravvedono all’orizzonte in primis sui tempi di realizzazione. Nel frattempo, la FIGC ha inserito Cagliari in vista di Euro 2032: il nuovo stadio è tra quelli riportati nella candidatura italiana presentata all’UEFA.