Una buona prestazione dei rossoblù permette di archiviare la sconfitta di Modena e guardare al futuro con maggiore ottimismo
Il Cagliari si presenta all’appuntamento casalingo contro il Benevento con la fame e la voglia di andare oltre la brutta sconfitta di Modena. Testa e cuore non mancano, sin dalle prime battute di gara. Perchè se è vero come è vero che nella prima mezz’ora i rossoblù non collezionano chissà quali palle gol, è altrettanto vero che il pallino del gioco è sempre nei piedi dei cagliaritani.
Per vedere le prime occasioni targate Cagliari occorre attendere un pochino. Minuto 28: Prelec – che sfrutta un invito al bacio di Mancosu – si fa ipnotizzare da Paleari. A proposito di Mancosu: la sua partita dura solo un tempo che tuttavia basta per ricordarci quanto la qualità dell’ex Lecce sia mancata al Cagliari nelle ultime settimane. Sempre Mancosu, ispirato, nel finale di primo tempo si inventa una mezza rovesciata dal limite dell’area di rigore che impensierisce il portiere ospite.
Nel secondo tempo il Cagliari scende in campo con qualche modifica. L’intervallo serve a Ranieri per cambiare Mancosu con Luvumbo. In più, al minuto 64, Sir Claudio si gioca la carta Millico al posto di Prelec. È il terzo cambio per i rossoblù che, al 19′, avevano dovuto rinunciare a Kourfalidis (sostituito da Lella) infortunatosi alla schiena.
La ripresa non è così frizzante, lato Cagliari, come il primo tempo. E in più, al 73′, un ingenuo Altare – già ammonito – si fa espellere per un fallo su Acampora costringendo i compagni in inferiorità numerica per oltre venti minuti. Inzia una fase di sofferenza spezzata però dal nono centro stagionale di Lapadula che, su un corner a favore degli isolani, sfrutta l’invito di Millico. Gol pesante che regala i tre punti e un po’ di ossigeno al Cagliari di Ranieri.