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1975, intervista a Gigi Riva: “Voglio fare ancora due anni importanti”

Oggi, 7 novembre, Gigi Riva compie 78 anni. Per omaggiare il fuoriclasse rossoblù, riproponiamo una sua intervista dell’estate 1975

FOSDINOVO. Fine luglio-inizio agosto 1975. Il Cagliari del neo allenatore Luisito Suárez prepara il campionato di Serie A a Fosdinovo (foto di copertina), paesino toscano all’ombra delle Alpi apuane, il cui castello il D’Annunzio descrisse quale <degno rifugio di Dante>. Quella squadra conta su diversi giovani rampanti come Quagliozzi, Roffi, Virdis e alcuni reduci dello Scudetto ’70: Brugnera, Niccolai, Tomasini, Nenè. Poi c’è lui. Gigi Riva da Leggiuno. Il campionissimo sembra rigenerato dopo alcuni guai muscolari e promette battaglia, per fare ancora <due anni importanti>. Il numero 11 cagliaritano rilascia un’intervista al giornalista del Guerin Sportivo Alfio Tofanelli. Non può immaginarlo nessuno, ma quella sarebbe stata purtroppo la sua ultima stagione da calciatore, con i sardi mestamente retrocessi dopo 12 anni di Serie A. Riportiamo le sue considerazioni più importanti.


<<Potrei essere alla vigilia di due stagioni favolose, ho voglia di prendermi clamorose rivincite>>.

<<Rivera e Chinaglia potranno anche essere sostituiti nelle rispettive squadre. A suo tempo l’ho detto anche per me: nessuno è indispensabile>>.

<<Il gol. Io gioco per questo. Il gol è proprio il mio mestiere. Mi chiedono se sarei disponibile ad adattarmi in una posizione arretrata, in “zona costruttiva”, per intenderci. Rispondo che se certe necessità lo impongono, come l’anno scorso quando c’era da schiumare rabbia per “tenere” gli 0-0 che facevano classifica, posso anche adattarmi per il bene della squadra. Ma personalmente mi piace andare sotto, mi son fatto un nome per questa specialità, non ci posso rinunciare…>>.

<<Questo Cagliari mi piace, se i “ragazzini” miracolosi dell’anno passato, diciamo i Quagliozzi, i Virdis, i Roffi e compagnia, dimostreranno di poter sostenere il ruolo di primattori fino alla fine del torneo prossimo, questo Riva che ritrovate con l’entusiasmo degli anni d’oro, potrebbe ancora levarsi degli sfizi!>>.

<<Io vedo bene il Torino (che avrebbe proprio vinto lo Scudetto a fine stagione, ndr), se mi permettete una previsione di larga massima. Lo metto sulla stessa linea di Napoli e Juve. È forte, ha fatto acquisti essenziali ed indovinati. E poi ha Gigi Radice in panchina… Io lo ritengo fra i cinque migliori tecnici d’Italia. Veramente forte. A Cagliari, l’anno scorso, operò un autentico miracolo. E badate che quando arrivò lui eravamo davvero messi molto male>>.

<<Suárez dice che ha il mio stesso carattere. Pochi discorsi e cercare il sodo. Non ho problemi: legheremo, certo. Del resto Luís viene da un’esperienza all’Inter che avrebbe fatto tremare le vene a tutti…>>.

<<Sono uno che ha trovato la giusta dimensione, che dal calcio ha avuto tutto, che vuole ancora dare due anni importanti. “Legherò” con Suárez come un “pivello” qualsiasi>>.

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