Atteso per domani il documento utile a far riprendere le partite in Italia è stato spedito al Ministro attorno alle 17,30
Altro passo in avanti verso la ripresa della Serie A. Infatti, con un giorno d’anticipo rispetto a quanto previsto, la Figc ha consegnato il protocollo al ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, Il documento stilato verrà esaminato dal ministro e dal Comitato tecnico-scientifico, in attesa della riunione chiave per l’eventuale ripresa del calcio italiano fissata per giovedì 28 maggio, di fatto dopo l’incontro tra lo stesso Vincenzo Spadafora e i presidenti di FIGC Gabriele Gravina e Lega Serie A, Paolo dal Pino.
NIENTE STRAVOLGIMENTI. Cambiare il format in corsa, nonostante il Coronavirus? Assolutamente no e non è solo il presidente del Torino Urbano Cairo ad opporsi. L’editore del Gruppo RCS/La 7, sta trovando anche altri suoi colleghi dalla sua parte. La questione non è solo prettamente giuridica (che porterebbe a una serie di ricorsi da parte dei club sfavoriti) ma anche il discorso logistico non va sottovalutato minimamente, in primis per ragioni di tutela della salute. “Quindi – ha asserito Cairo – non avrebbe senso disputare nemmeno play-off e play-out. Se non si può giocare, non si può giocare e basta”
DIRITTI TV. A tal proposito Sky Italia, Perform (che in Italia è presente con il marchio Dazn) e Img che gestisce i diritti della Lega Serie A per l’estero, hanno già espresso la propria opposizione al pagamento della sesta rata. Con tutto quanto accaduto pretenderebbero uno sconto adeguato al formato ridotto del torneo. A partire da domani previsti vari incontri in programma.
GLI APPUNTAMENTI. Giovedì il ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora (durante l’incontro con i vertici del calcio) al 95% indicherà una data ufficiale per la ripresa della Serie A, indicata tra il 13 e 20 giugno. Martedì invece Assemblea tra i club di Serie A, che ribadiranno la loro contrarietà di base all’ipotesi play-off e play-out. Come ricorda Repubblica, si tratta del piano B della FIGC, qualora non ci fosse il tempo per completare l’intero calendario. Cosa che, ovviamente, a quasi tutte le società, non piace per nulla.