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La stagione 1982/1983, clamorosa disfatta nel finale: il Cagliari retrocede in Serie B

Prosegue il nostro cammino che ci porterà a toccare tutte le tappe più importanti dei cento anni della storia rossoblù: il triste epilogo di una squadra rivoluzionata

È il campionato post Mondiali, quelli vittoriosi di Spagna. Il Cagliari si prepara a un’altra stagione di Serie A, dopo aver sudato la conquista della salvezza in quella precedente.

ARRIVANO GLI STRANIERI. Per la prima volta dall’introduzione della novità sul tesseramento degli stranieri (stagione 1980/1981), la società rossoblù decide di acquistarne due: si tratta di Uribe, peruviano descritto come il terzo giocatore più forte al mondo dopo Maradona e Zico, e di Victorino, attaccante uruguaiano fresco vincitore della Coppa Intercontinentale col Nacional di Montevideo. Il primo grande errore della nuova stagione sta proprio in questi due acquisti, considerati (a torto) degni successori di alcuni protagonisti della stagione passata. Uribe risulterà troppo supponente e non incline al gioco di squadra, mentre Victorino si rivelerà forse il più grosso buco nell’acqua della storia rossoblù.

IL RESTO DEL MERCATO. Praticamente una rivoluzione: se ne va anche l’ultimo reduce dello storico scudetto, Brugnera: la sua destinazione sarà Carbonia. Lasciano Cagliari anche Corti, Logozzo, Longobuco, Bellini, Goretti, Osellame, Ravot e Selvaggi. Arrivano poi il portiere Malizia, il difensore Bogoni, i centrocampisti Mariano Marchetti, Rovellini, Sacchi e Mazzarri. Nuovo anche il tecnico: in panchina si siede Gustavo Giagnoni.

L’AVVIO DI STAGIONE. Disastroso. Tanti, troppi gli acquisti sbagliati e non all’altezza che compromettono da subito la stagione. Il portiere Malizia viene sostituito ben presto dal secondo Goletti, Loi è troppo giovane, non certo il sostituto di Brugnera. E l’assenza di Selvaggi in attacco è una condanna. Tradotto: dopo otto giornate il Cagliari è all’ultimo posto in classifica. Al mercato di riparazione arrivano Vavassori, Pileggi e Fabio Poli. Le cose migliorano sensibilmente, tant’è vero che la squadra rossoblù inanella una serie positiva che la rilancia in classifica.

IL TRISTE EPILOGO. Tutto cambia al giro di boa, con diverse sconfitte, a cominciare da quella contro la Roma. Ma nonostante i passi falsi, la salvezza non sembra in pericolo. La situazione precipita nelle ultime gare: al Cagliari serve un punto per mantenere la categoria, da conquistare tra la gara interna contro la Juventus e l’ultima sul campo dell’Ascoli. Arriveranno due sconfitte, con molte code polemiche, che condanneranno i rossoblù a una nuova e amara retrocessione in Serie B.

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