Prosegue il nostro cammino che ci porterà a toccare tutte le tappe più importanti dei cento anni della storia rossoblù: il rientro dell’attaccante sardo contribuisce all’exploit della squadra di Tiddia
Una stagione importante, non solo per il Cagliari. Il campionato 1980/1981, il primo del nuovo decennio, viene inaugurato da una importante novità: vengono riaperte le frontiere, e le società hanno nuovamente la possibilità di ingaggiare un giocatore straniero. In casa Cagliari si registra un clamoroso quanto inaspettato ritorno: dopo tre stagioni alla Juventus, Pietro Paolo Virdis fa rientro in Sardegna, anche se solo in prestito. Il suo rendimento è stato condizionato pesantemente dagli infortuni avuti durante l’ultima stagione, e così ritorna sull’Isola alla ricerca di un completo recupero. Dalla Juve arriva anche il centrocampista Tavola. Dopo quattro stagioni in rossoblù, Casagrande lascia e si accasa con la Fiorentina. Il reparto arretrato si rinforza con Azzali, proveniente dal Livorno (Serie C1) e con Di Chiara. Dopo l’ottimo campionato scorso da neopromossa, la società conferma il tecnico Mario Tiddia.
AVVIO A FARI SPENTI. L’inizio è senza sussulti, ma si contraddistingue per una certa regolarità, con la media di un punto a partita. Il primo strappo arriva a novembre, quando la vittoria sulla Roma insieme a due preziosi pareggi lanciano i rossoblù fino al terzo posto in classifica. Poi il calo, con due sconfitte pesanti seguite dalla pausa per l’impegno della Nazionale nella Copa de Oro in Uruguay. Il girone di andata si chiude così col Cagliari al sesto posto, a quota 15 punti su 15 gare.
FINALE IN CRESCENDO. Il girone di ritorno è quasi una fotocopia di quello d’andata, con i rossoblù sempre sul pezzo, in grado di mantenere l’ottima posizione del finale dell’andata. Selvaggi è il miglior realizzatore, grazie alle 8 reti segnate, che contribuiscono insieme all’apporto di Piras e Virdis (spesso schierati tutti insieme da Tiddia), a raggiungere il sesto posto finale (considerata anche la penalizzazione del Bologna), a quota 30 punti.
La classifica finale