L’Unione Sarda racconta il precampionato del Cagliari a Pejo, soffermandosi anche sugli aspetti extra campo dell’esperienza rossoblù in Trentino
COGOLO. Nella mattinata di domenica, il Cagliari ha riscoperto dopo un anno il campo comunale di Cogolo. Il vicino torrente Noce è stato subito apprezzato dai giocatori, desiderosi di trovare sollievo immediato per i muscoli in acqua fredda. La struttura circondata dalla vegetazione e il centro abitato aveva visto fino a poche ore prima il Chievo – ex club dell’allenatore Maran e del nuovo acquisto Castro – “padrone di casa”. Il cambio della guardia a Pejo tra le due squadre ha visto il verificarsi di alcuni fatti curiosi.
MANIFESTO. Lo staff di Maran ha subito richiesto un adeguamento al terreno di gioco: il tecnico dei veronesi D’Anna aveva utilizzato un’erba tagliata alta, tipica del calcio sudamericano. Via alla sforbiciata, quindi. Da sottolineare la polemica sfiorata riguardante il manifesto di benvenuto nella piazza di Pejo, sostituito con quello del Cagliari già sabato sera quando i clivensi erano ancora in loco. Il Chievo non l’avrebbe presa bene…