Il portiere campione d’Europa con la Nazionale ha parlato in esclusiva a La Nuova Sardegna raccontando la grande cavalcata degli azzurri
SARDO. “Tutti sanno quanto ci tengo alla Sardegna. Considerato il brutto periodo, poter vivere quella emozione sventolando la bandiera sarda, non solo è stato giusto ma impagabile”. Così il portiere Salvatore Sirigu ha parlato a La Nuova Sardegna del successo a Euro 2020 festeggiato insieme al cagliaritano Nicolò Barella con i quattro mori. “Me la sono portata io. Stavo preparando la valigia, l’ho piegata, messa in borsa e ho pensato: con te ci vediamo alla fine. È stato un gesto beneaugurante, dentro di me ero convinto che potessimo fare bene”.
NUOVA ESPERIENZA. “Sono concentrato sul Genoa, il resto passa in secondo piano – spiega – vicino al Cagliari? Non mi ha mai chiamato nessuno. Il Genoa mi ha voluto, facendomi capire che ero importante per la squadra. Alla mia età non interessano i voli pindarici ma la concretezza. Loro lo sono stati. Non sempre hai queste lusinghe”. Infine su Nainggolan passato all’Anversa: “Nella mia testa pensavo potesse chiudere la carriera al Cagliari, ma nel calcio non c’è niente di certo”.