Una delle problematiche che hanno portato il Cagliari a “lottare” per non retrocedere in serie B, è stata proprio la mancanza di un regista
Nel noto dizionario della lingua italiana Treccani troviamo questa definizione sotto la parola REGISTA: “fig. Persona abile nella direzione o nel coordinamento di una manifestazione, di un dibattito, di un’azione collettiva: è stato lui il r. delle trattative; nel linguaggio sportivo, il giocatore che imposta e coordina le azioni della squadra in cui gioca”.
Da questa definizione possiamo trovare qualcosa da applicare all’attuale situazione del Cagliari, ovvero che la squadra rossoblù NON ha un regista.
Un problema mica da poco, considerata la confusione che regna sovrana nella zona nevralgica del campo praticamente dall’inizio della stagione.
Già dal mini ritiro di Aritzo si erano evinte le prime defezioni: il giovane Riccardo Ladinetti, nonostante alcuni gettoni collezionati nella massima serie durante la stagione precedente, è stato spedito a Olbia (un doppio salto all’indietro) per “maturare“. Invece di lavorare sulle sue peculiarità, farlo crescere con la rosa di serie A, si è preferito spendere 10 milioni sonanti per Razvan Marin.
Sia chiaro! Il centrocampista romeno è un buon giocatore, di gamba, in possesso della classica garra degli europei dell’est. Ma la dura legge del campo ha dimostrato ampiamente che la regia non è roba per lui.
Di Francesco ha commesso uno dei suoi principali errori, intestardendosi con questa soluzione, senza apprezzabili risultati. Non a caso con l’arrivo di Semplici, Marin ha potuto ritrovare il suo naturale ruolo di mezz’ala.
Tutto ciò senza considerare lo strano caso di Christian Oliva Gimenez, l’unico dopo la partenza di Ladinetti a poter giostrare in mezzo al campo. Trascurato dal tecnico abruzzese, è stato chiamato in causa pochissime volte, ed anche qui i risultati sono stati scadenti.
Nel mercato di gennaio l’uruguaiano è stato ceduto in Spagna, senza che la società rossoblù provvedesse ad un adeguato rimpiazzo. E così che la squadra si è definitivamente ritrovata con una lacuna incolmabile.
Semplici ha provato prima con Duncan e proprio sabato con Nainggolan a porre una pezza, ma la verità nuda e cruda è sotto gli occhi di tutti.
E se oggi il Cagliari si trova con l’acqua alla gola, con la serie B a pochissimi passi, una delle cause è proprio l’assenza di un regista di ruolo. Di questo, e tanto, tanto altro, la società dovrà risponderne,