“Parleremo apertamente di obiettivi societari una volta che il mercato sarà chiuso. Farlo ora non avrebbe alcun senso né validità”
Nel corso della conferenza stampa di presentazione di Emerson e Arboleda (i due neo acquisti della stagione, il presidente dell’Olbia Alessandro Marino, ha affrontato diversi temi. Dal lavoro sull’allestimento della rosa alle polemiche in corso per il blocco delle rose a 22 giocatori, passando per le incognite legate al protocollo sanitario e alla riapertura degli stadi. Le sue parole:
OBIETTIVI. “Quello dell’Olbia è un cantiere che ha iniziato a lavorare ma che non è ancora stato completato. Siamo impegnati su tanti fronti, ci sono giocatori in arrivo e altri che giocoforza dovranno uscire perché il nostro progetto tecnico-tattico possa prendere la forma che desideriamo dargli. Parleremo apertamente di obiettivi societari una volta che il mercato sarà chiuso. Farlo ora non avrebbe alcun senso né validità. Un ritorno di Ragatzu? Non c’è alcuna trattativa in corso. Come detto, ne abbiamo tante altre avviate sia in entrata che in uscita. Cercheremo di centrare tutti gli obiettivi che ci siamo posti”.
COVID E STADI. “Le incognite restano tante dal punto di vista sanitario. Al momento non sappiamo ancora se il protocollo sarà modificato. E poi c’è il tema della riapertura degli stadi: non sapere se sarà consentito l’afflusso dei tifosi ci mette un po’ in ansia perché iniziare un campionato senza tifosi sarebbe triste. Allo stadio si possono stabilire e far rispettare le regole. Siamo attrezzati per questo e pronti per una situazione che in qualche modo si dovrà sbloccare“.
ROSE A 22: “Sarà una stagione particolare. I ricavi saranno più bassi e questo rende più sensato ciò che abbiamo fatto a livello di Lega, ovvero trovare delle soluzioni per ridurre i costi dei club. La lista delle rose a 22 va in questa direzione. Il pacchetto di riforme discusso nei mesi di lockdown in Consiglio Direttivo era molto più drastico, poi abbiamo deciso di procedere in modo più incrementale proponendo la riforma delle liste a 22 (seppur con tante deroghe) per cui sentir parlare adesso di proteste e polemiche trovo che sia del tutto inadeguato al contesto in cui siamo chiamati a misurarci. Sono totalmente dalla parte di Ghirelli e non ritengo giustificate le minacce di sciopero“.