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La stagione 2007 2008: una salvezza clamorosa iniziata nel finale di un pazzesco Cagliari-Napoli

Dal ritiro in Val Gardena ad un finale incredibile. Dall’esonero di Giampaolo, che poi si rifiutò di tornare, la parentesi Sonetti, alla svolta Ballardini

Cellino non riesce a tenersi un allenatore per tutta una stagione. Nel 2007/2008 ne cambia tre, giocandosi con Zamparini il ruolo di primatista in esoneri. Il ritiro in luglio in Val Gardena lo inizia Marco Giampaolo, che verrà sostituito da Nedo Sonetti. Ma la nuova esperienza del mister toscano finisce con le sue dimissioni seguito da un clamoroso no.

TUTTO COMPLICATO. Giampaolo, che in estate si è visto ridimensionare l’organico a partire dalla cessione di Suazo all’Inter e alla partenza di Langella (per la verità il rapporto tra i due non è mai decollato) e Pepe. Tra gli arrivi c’è quello di Alessandro Matri, scuola Milan, prelevato dal Rimini. L’avvio ufficiale avviene con la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia, grazie al 2-1 sul Siena (con successiva eliminazione agli ottavi contro la Sampdoria, battuta 1-0 al Sant’Elia, ma 4-0 a Marassi per i liguri) mentre in campionato si parte col botto: 2-0 al San Paolo sul Napoli dell’ex Reja, con reti di Matri e Foggia. Purtroppo quella fu l’unica vittoria del girone d’andata. Nonostante la sconfitta per 3-2, è spettacolare il match casalingo con la Juventus di un altro ex (Ranieri) che si impose col go di Chiellini. Emblematica fu la scena di Buffon, che a fine contesa si rivolse ai suoi tifosi, facendo con le mani il segno di una vittoria con grande fortuna. Alcuni pareggi, e soprattutto le sconfitte, porteranno al secondo esonero, dopo quello del torneo precedente, di Giampaolo. Fatale è lo 0-3 interno rimediato contro la Sampdoria il 4 novembre. Il Cagliari, con 9 punti come Empoli e Siena, e solo davanti a Livorno e Reggina con 6, è in piena zona retrocessione. Cellino richiama Nedo Sonetti, che però non cambia la situazione e, dopo il 2-0 subito dall’Inter, consegna le dimissioni. Nonostante non ci sia feeling tra presidente e allenatore, il numero uno rossoblù, convince Sonetti a restare almeno fino alla partita successiva (dopo il no di Giampaolo al ritorno). Ma il pesante 5-1 in casa della Fiorentina (il 23 dicembre) segna l’addio definitivo di Sonetti.

LA DIGNITA’ DI GIAMPAOLO. L’allenatore di Bellinzona fa parlare la stampa nazionale per il suo gran rifiuto a Cellino. Una spiegazione che, il 19 dicembre l’avvocato Piero Olla spiegò così a Radio Radio: “Questa mattina ho mandato una raccomandata, preceduta da un fax, nella quale ho precisato che Giampaolo non intende rientrare nella consapevolezza del danno economico. Nel telegramma Giampaolo ha voluto che scrivessi che l’orgoglio e la dignità non hanno prezzo: ecco perché rinuncia al contratto che lo legava al Cagliari fino al 2010. Non aveva intenzione di tornare per poi farsi trattare in un certo modo, anche memore di quanto successo l’anno scorso. Sono nel calcio dal ’75, in 20 anni non mi è mai successo di vedere un allenatore che rinuncia ad un contratto cospicuo come quello di Giampaolo. Il comportamento di Cellino? È da autolesionista, non mi spiego come possa comportarsi così, lo conosco da una vita, è un passionale, sono sicuro che se prima di prendere queste decisioni contasse fino a 10 e si consultasse con qualcuno non prenderebbe certe decisioni“.

LA SVOLTA BALLARDINI. Dopo la non brillante esperienza della stagione 2005/2006 (esonerato dopo 9 gare conquistando 5 punti e penultimo posto in classifica, a un punto di distanza dall’ultimo, senza aver mai vinto una gara) il tecnico di Ravenna ritorna sulla panchina rossoblù a inizio 2008. Cellino pensa a lui come traghettatore per la Serie B, con la squadra ultima con appena 10 punti e la salvezza lontana. L’inizio di Ballardini è durissimo: l’Udinese vince 1-0 in Sardegna e a Reggio Calabria, la Reggina si impone 2-1. Ma la svolta, clamorosa e (che nessuno si potrebbe aspettarsi minimamente) arriva. Ed ha un momento ed una partita ben precisa: Cagliari-Napoli del 27 gennaio. Al 90’, campani avanti 1-0 e sardi a 10 punti, sempre più staccati dalla permanenza in Serie A. Prima Matri al 93’ e poi Conti al ’95, regalano una vittoria che varrà oro.

Da quel momento, con Ballardini, che inventerà Cossu trequartista dopo il ritorno dall’Hellas Verona, il campionato dei rossoblù cambia in meglio. A Torino arriva un pareggio per 1-1 contro la Juventus, quindi altro punto (sempre 1-1 finale) strappato al Parma. La sconfitta per 2-1 a Palermo rallenta la disperata rincorsa, ma non certo la ferma. Storari (arrivato a gennaio) e compagni sono sempre ultimi, ma il divario con la quart’ultima, appare adesso colmabile. Cosa certo mai presa in considerazione appena un mese prima. Dopo un sali scendi stile montagne russe (1-0 alla Lazio, e il doppio 2-1 subito dal Siena e dal Catania) arriva il cambio di rotta, grazie a quattro risultati utili consecutivi contro Torino (3-0), Atalanta 1-0, Sampdoria e Roma 1-1, prima del ko 3-1 a San Siro, col Milan. Alla trentaduesima giornata Cagliari a 29 punti penultimo, in lotta con Parma, Empoli,Livorno e Reggina, ora ultima. Per restare incredibilmente in Serie A, ci sono ancora sei partite.

FINALE PERFETTO. Ma ne basteranno cinque per la matematica. La vittoria per 2-1 a Livorno, segna il percorso conclusivo giusto. Anche l’Empoli è sconfitto 1-0. La battuta d’arresto per 2-1 a Milano con l’Inter e le contemporanee vittorie di Empoli e Reggina, sono un problema, che in 180’ più recupero verrà risolto. Infatti, il 2-1 alla Fiorentina e il susseguente 2-0 in casa dell’Udinese, firmato Acquafresca e Cossu, certificano la salvezza. A 41 punti, le ultime 3 non posso raggiungere il Cagliari, che nell’ultima giornata pareggia 2-2 con la Reggina, anch’essa salva a discapito di Empoli, Parma e Livorno. Da segnalare il disastroso il campionato dei toscani: 21 punti nel girone d’andata (+ 11 sui rossoblù) e appena 9 nel girone di ritorno.

IL CLAMOROSO 2-1 SUL NAPOLI DEL 27 GENNAIO 2008

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