Continua la nostra rassegna della storia rossoblù. Dopo la retrocessione in serie B il Cagliari inizia un calvario che lo porterà a sfiorare il fallimento
Con Mario Tiddia ancora al timone della squadra, la società di Alvaro Amarugi punta, o meglio, vorrebbe puntare all’immediato ritorno nel paradiso perduto.
Ceduto Waldemar Victorino in Argentina per la bella cifra di 100 milioni, in Sardegna arrivano Imborgia, Biondi, Marino, Zannoni e Carnevale.
Quest’ultimo si rivelerà una meteora e lascerà Cagliari dopo sette presenze ed un goal, ma avrà modo di farsi notare nel calcio che conta con la maglia del Napoli e della Roma.
Viene concessa una seconda chance ad Uribe che lo stesso giocatore non coglierà appieno: solo 4 goal in totale e genialità solo a sprazzi.
In questa stagione, inoltre, mette in luce un giovane e biondo difensore destinato a diventare una pietra miliare del ritorno in serie A con Claudio Ranieri, Mauro Valentini.
LA STAGIONE. Come si suol dire in gergo sarà un campionato senza infamia e senza lode. Nessun sussulto da parte di una squadra che sembra emotivamente scarica e demotivata e che non lotterà praticamente mai per le parti alte della classifica. L’undicesimo posto ne è l’emblema. La delusione è tanta, ma il peggio deve ancora arrivare. Il 4 luglio, infatti, è ufficiale il passaggio di consegne di una società colma di debiti da Alvaro Amarugi a Fausto Moi.