Un ruolo nuovo, da ritagliarsi all’interno di una società anch’essa da ristrutturare. A partire dalle 12, dalla sala stampa della Unipol Domus, vi raccontiamo il ritorno a Cagliari dell’ex bomber rossoblù
Oltre 25 minuti di conferenza stampa, con tanta felicità. Così, 23 anni dopo essere stato calciatore, Roberto Muzzi è tornato nel Cagliari con un ruolo diverso. Le sue parole:
“È un’emozione forte. Se ho fatto questa scelta è per l’amore che ho verso il Cagliari e per Giulini che mi ha voluto fortemente. Stare vicino a Capozucca è un punto importante, soprattutto per la sua esperienza. Il tifoso del Cagliari è sempre stato attaccato alla squadra e ai colori”.
“L’emozione alla prima chiamata è stata forte. Mi ha chiamato il presidente e ho accettato per amore del Cagliari. La città è cambiata in tutto da quando sono arrivato”.
“Quando retrocedi devi ripartire con umiltà e sacrificio, parlare poco e lavorare tanto. Siamo retrocessi tutti e dobbiamo ripartire insieme. Quando si retrocede qualcosa non è andata. Non so spiegarmi il perché”.
“Trasmettere ai giocatori la dedizione al lavoro è quello che posso dare. Si retrocede tutti e bisogna rimanere compatti per ricostruire qualcosa di importante Siamo retrocessi, mi ci metto anche io da tifoso. Joao? Non voglio parlare di mercato, sicuramente è un giocatore importante però vediamo. L’ho visto motivato”.
“Giulini mi ha proposto questo nuovo ruolo, devo migliorare e crescere. Col mister Liverani siamo stati compagni, ci stimiamo e questo è fondamentale. Quando sono retrocesso mi sono sentito colpevole. Ho fatto una scelta, ma ognuno è fatto a modo suo”.
“Pavoletti ha voglia di restare, i consigli glieli darò, ci accomuna il cuore. Per chi verrà qui invece dico solo che dovrà sputare sangue. Il presidente è il primo che sta soffrendo, mette i soldi ed è amareggiato. Gli devo dire grazie perché dopo tanti anni che volevo tornare è stato lui a rivolermi qui. A Cagliari devo tutto: la mia carriera, ho cresciuto i figli, sono diventato uomo”.