ALTARE. “Giorgio è un bergamasco di montagna. Un duro, che non si arrende mai. Per questo motivo è arrivato in alto sino alla serie A, dopo aver percorso un cammino irto di difficoltà, che avrebbe scoraggiato altri”. Così il tecnico dell’Olbia, Max Canzi, intervistato da La Nuova Sardegna sul momento del Cagliari e sull’exploit del difensore ex gallurese. “In pratica la stagione scorsa è stata la prima in cui ha giocato un intero campionato da titolare – ha detto ancora il mister – Ed è cresciuto tanto, tantissimo, sino a vedersi spalancare le porte del ritiro del Cagliari”.
IL SALTO. “Ha saputo approfittare di alcuni infortuni dei giocatori che erano davanti a lui nelle gerarchie, mostrando di che pasta è fatto. Altare del resto sembra un giocatore lento e sgraziato, ma giusto agli occhi di chi capisce poco di calcio, in realtà è molto efficace”.
IL CAGLIARI. “La situazione è molto complicata, ma ancora non è finita. Anche perché la squadra c’è e lo ha dimostrato con la splendida reazione sul campo infuocato della Salernitana. Chiaro, a questo punto, al terzultimo posto, non dipende solamente da loro ma dai risultati concomitanti. Però, ecco, è ancora tutto in gioco. Se guardiamo i valori in campo è chiaro che l’Inter sia di un altro pianeta. Ma è una partita secca, con l’importante spinta del pubblico di casa, e con motivazioni che forse sono superiori rispetto ai nerazzurri. Io ci credo proprio in un finale a favore dei rossoblù”.