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ESCLUSIVA – Ventura: “Se il Cagliari soffre da così tanto tempo, occorre farsi delle domande”

Le parole dell’ex tecnico del Cagliari, ospite nel secondo appuntamento della nostra WebTv. “Il tempo per rimediare c’è, ma serve una riflessione molto ampia”

È genovese, ma non lesina mai una parola quando si tratta di parlare del “suo” Cagliari. Gian Piero Ventura è stato nostro graditissimo ospite durante il secondo appuntamento della WebTv di CalcioCasteddu. Affrontati tutti i temi che riguardano la squadra rossoblù, anche in vista della gara contro la Salernitana.

C’è tutto il tempo per uscire da questa situazione“, spiega Ventura, “sia per il Cagliari che per la Salernitana. I campani hanno una rosa decisamente diversa rispetto ai sardi, ed è per questo che Mazzarri ha tutto per risalire. Quella con la Salernitana è una gara da vincere, ma poi è il campo che decide. L’ansia e la tensione non pagano, ma i presupposti per fare bene ci sono. Ho visto il Cagliari di Mazzarri nella sua prima contro la Lazio, lì ha dato un bel segnale anche se poi sono subentrate altre difficoltà”.

RIFLESSIONI DA FARE. “Il tempo per rimettersi in carreggiata c’è tutto, ma la riflessione deve essere più ampia. Anche l’anno scorso è stato fatto un miracolo per agguantare la salvezza, e se anche questo campionato è partito all’insegna della sofferenza allora bisogna farsi delle domande, capire cosa non va. Non può essere un problema solo tecnico e di allenatore, ma va tutto analizzato a 360 gradi. Mazzarri è arrivato da poco, bisogna dargli il tempo. Mi auguro che presto ci sia la svolta. Bellanova? Una piacevole sorpresa, sia col centrocampo a cinque che con quello a quattro ha messo in campo sempre delle prestazioni di alto livello”.

I RICORDI. “Quando sono arrivato a Cagliari c’era molta depressione, la squadra era appena retrocessa in B. Poi siamo rinati, e una volta in A abbiamo lanciato tanti giocatori, come Zebina comprato a 1 e rivenduto a 20, O’Neill idem, abbiamo rigenerato Muzzi e tanti altri. A Cellino dicevo sempre che una parte di Asseminello era mia, con tutto quello che avevamo prodotto. Ma aldilà dei risultati sportivi ha contato molto il lato umano del mio percorso. Ho lasciato lì tanti amici, quanto torno è sempre una grande festa. Noi non allenavamo una squadra, allenavamo una regione. Cercavamo di dare qualcosa a quel popolo. Ricordi straordinari”.

POSSIBILE RITORNO. “Ho avuto dei colloqui con Giulini, ma alla fine non ci sono stati i presupposti per tornare. Gli anni passati in rossoblù sono stati intensi. Giulini tiene molto alla sua squadra, mi auguro che al più presto possa risalire la china”.

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