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Il DRIBBLING DI… Mario Frongia. Cagliari: un pareggio e tanti dubbi

Un punto che fa classifica ma che non può soddisfare anche se colto in rimonta. Di positivo c’è senza dubbio il ritorno dei tifosi anche in campionato

Comunque la si veda, un pareggio che lascia l’amaro in bocca. Due volte in svantaggio, la difesa e il filtro della mediana da mettere a posto. Almeno quattro nitide palle gol: in avanti, qualcosa salta fuori. Ma era lo Spezia, con gli uomini contati. Il 2-2 in rimonta aiuta a crescere. La voglia di saper soffrire, pure. Ma è meglio riflettere.

TIFOSI. Una ventata di speranza, da utilizzare con intelligenza e rispetto di se stessi e del prossimo. Il calcio e il pubblico di nuovo assieme. Sugli ottomila e rotti posti possibili per le norme della ripartenza, sono poco più di cinquemila i presenti: quasi la metà dei tifosi ha lasciato perdere il debutto della squadra di Semplici in A. E le curve a 25 euro di certo non hanno aiutato. La tifoseria sente le incertezze di un mercato complicato, con almeno quattro nodi da sciogliere, una rosa da rinforzare, uscite mediatiche inopportune. Ma soprattutto, pesano visione e scelte che portino a una stagione meno turbolenta e rischiosa dell’ultima, con la salvezza chiusa a due giornate dal termine.

CAGLIARI-SPEZIA. si apre con un lungo applauso dettato dai supporter della Sud. Ecco, gli applausi, i fischi, gli ululati e le incitazioni: un mondo che era finito in freezer. Il rimbombo delle tribune in metallo, quasi un suono scomparso. Emozioni anche in tribuna con l’oro olimpico Lorenzo Patta e la quartese Dalia Kaddari, accompagnati da Stefano Mei. Spezzino doc, già mezzofondista di pregio mondiale e attuale presidente dell’atletica italiana, un amico della Sardegna.

CANTIERE APERTO. Due buone sorprese, Godin e Nandez in campo. Altrettante conferme di lotta e governo, Carboni e Deiola. Per il resto, fascia a Joao Pedro, Walukiewicz preferito a Ceppitelli, i nuovi Strootman e Dalbert dal 1′. Panchina per Lykogiannis, Zappa e Pereiro. In tanti a chiedersi dell’uruguagio: ma non doveva essere il suo campionato? Da brivido gli ospiti: Thiago Motta si è presentato con sedici convocati, inclusi tre portieri e un Primavera classe 2002. Ma il vantaggio dello Spezia dopo 7′, nonostante i 35 gradi, gela tutti. Il Cagliari va sotto. Prova a ripartire ma ci sono più cose da rivedere: giro palla dietro, frequente ricerca di Cragno, movimenti, equilibrio tra i reparti, inserimenti senza palla. Le imbucate dei liguri sono un campanello mica male. Il 3-5-2 va messo a punto.

Si contano troppi lanci lunghi (Godin, Carboni) fuori misura per JP10 e Pavoletti. Strootman e Marin hanno difficoltà a cucire il gioco. Semplici chiede calma e ordine. Thiago Motta pare non credere di essere 1-0 a favore. I suoi sono schegge. Ripartenze veloci e rapidità fanno la differenza. Colley, Gyasi, Maggiore e Verde paiono imprendibili. Si soffre. Nei primi 20′ il Cagliari non fa un tiro in porta. Intanto, Verde impegna Cragno a terra. La notizia? Nandez conquista i tifosi, mettendo cuore e garra su tutte le palle. Dalbert è tonico, bene. I rossoblù crescono. L’1-0 se lo divora Walukiewicz da due metri. Pian piano Strootman si prende la scena. Il Cagliari impegna (Deiola, Joao Pedro) Zoet. Le occasioni alla mezz’ora sono nitide, padroni di casa, padroni del campo. Nandez, incontenibile, ubriaca mezzo Spezia, corner. All’appello manca Pavoletti, servito non al top, è generoso e utile nelle sponde ma poco incisivo sotto porta. Se Simeone parte, una punta che la butti dentro non sarebbe male. Zoet blocca a terra una spizzata di JP10. Che ci riprova dal limite di destro, Zoet smanaccia, angolo. Marin e soci battono otto corner, il collettivo c’è. Ma non basta.

Altalena. Si riparte con il solito imprendibile Nandez, palla al bacio per Pavoletti, destro fuori. Il Cagliari accelera. Ma è Colley a impegnare Cragno, che non trattiene, Strootman libera in angolo. Ma è la sera di Nandez: destro, Zoet salva di piede. Lo Spezia boccheggia. Ma in contropiede il collettivo ligure sigla il 2-0 su azione manovrata. La firma è di Bastoni, tenuto in gioco da Walukiewicz. Una beffa. Joao risponde, piattone deviato. Ma il capitano non molla e riapre i giochi: fiammata all’angolino di Zoet. Semplici coglie l’attimo, fuori Walukiewicz e Deiola, dentro Zappa e Pereiro. Lo Spezia riparte e chiede fallo da rigore all’arbitro Fourneau di Roma. Nada. Manco un attimo ed è il Cagliari ad andare sul dischetto per fallo di Zoet su Pavoletti: 2-2, sempre JP10. Al termine mancano 25′. Match aperto. Lo Spezia è alle corde, senza fiato e senza cambi.

Dalla Sud riparte un Forza Cagliari da pelle d’oca. La ripartenza spezzina procura un brivido, gol annullato per offside a Mraz. Esce Godin, dentro Ceppitelli. A seguire, Simeone per Pavoletti, Lykogiannis per Carboni. Thiago Motta inserisce Vignali per Ferrer. Ancora Gyasi a spaventare Cragno. Lo Spezia si riaffaccia in area rossoblù. Fourneau fischia dopo 5′ di recupero. Per chi ama i numeri, il Cagliari chiude con il 62 per cento di possesso palla, 16 tiri, 378 passaggi. Gli ospiti firmano il 38 per cento, 13 tiri, 259 passaggi. Corrono di più Marin e soci: 104,7 chilometri contro i 93,2 dei liguri.

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