Gli uomini di Juric giocano meglio dei felsinei siglando con Faraoni e Kalinic ma vengono raggiunti entrambe le volte
L’Hellas Verona saluta lo stadio di casa con un pareggio. Un 2-2 contro un Bologna, che capitalizza al massimo le poche occasioni create.
LA SFIDA DEL BENTEGODI. In attesa di ritrovarsi in Serie A anche nella prossima stagione, le due squadre si sono ritrovate sgombre da pensieri stasera. Il match si vivacizza subito: al 2’ Faraoni sfrutta una palla vagante in area, fa partire un tiro al volo che supera Ravaglia. Il suo collega di reparto Pandur è autore di due parata coi piedi: la prima al 6’ su Palacio, la seconda su Sansone. De Silvestri impatta al 32’. L’arbitro Marchetti attende l’ok dal Var dove c’è Ghersini. Gol convalidato. Al 40’ Kalinic di testa in girata, colpisce l’incrocio dei pali.
A inizio secondo tempo (1’) Sansone sfiora il raddoppio per gli ospiti. Che dopo 8’ vanno invece sotto. Kalinic arriva al posto giusto e al momento giusto, per superare Ravaglia non esente da responsabilità. La reazione dei felsinei è stentata, anche perché il calo fisico è evidente in particolare rispetto alla prima frazione di gioco. Eppure arriva un lampo: cross di Skov Olsens, deviato da Dimarco, Palacio si trova la palla tra i piedi e segna al 38’. Nel finale Mihajlovic fa esordire il classe 2004 Raimondo. Nonostante il 2-2 l’Hellas Verona mantiene il decimo posto con tre punti di vantaggio (44 contro 41) sul Bologna.