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Champions League. 1-1 in casa dello Zenit: Lazio ancora imbattuta. La Juventus si impone 4-1 sul Ferencváros

I biancocelesti ancora in emergenza impattano in Russia e mettono un’ipoteca sul passaggio del turno così come fanno i bianconeri in Ungheria

Si è chiusa con le gare di Lazio e Juventus la terza giornata della fase a gironi della Champions League. Ieri le sconfitte di Inter, 3-2 in casa del Real Madrid e Atalanta, schiantata in casa 5-0 dal Liverpool. Le sintesi delle due partite di stasera:

ZENIT SAN PIETROBURGO-LAZIO 1-1. La squadra di Inzaghi controlla la verve dei russi in avvio di contesa e, col passare dei minuti guadagna metri, presentandosi al tiro al 13’ con Marusic.  Gara, dopo la fase iniziale, comunque bloccata con i portieri inoperosi, fino al vantaggio locale alla prima occasione dell’incontro, al 32’. Azione nata dal duetto tra Dzyuba che duetta con Kuzyaev, controlla col petto e serve  al centro per Erokhin, Acerbi sbaglia la marcatura e l’avversario in girata supera  Reina. Provano a scuotersi i biancocelesti, che stazionano nella metà campo dei padroni di casa, sorretti dal pubblico presente, circa 20.000 persone presenti alla Zenit Arena, ma il pareggio non arriva.

Nel secondo tempo  ci si attende una Lazio ancora più aggressiva, per risistemare la situazione.  Al 10’ Erokhin, autore del vantaggio si presenta tutto solo in area davanti a Reina, ma fortunatamente su di lui rinviene Hoedt, che gli sradica il pallone dai piedi, con un intervento pulito e perfetto. Brivido al 17’, quando l’appena entrato Mostovoy con l’esterno destro, grazia Cataldi e compagni che sbagliano troppo. Squillo biancoceleste al 30’ con il colpo di testa in tuffo di Caicedo, sfera di poco a lato. Non così sette minuti dopo, quando lo stesso giocatore impatta la contesa, insaccando col piatto sinistro di prima intenzione (il pallone rasoterra suggerito dal rasoterra di Acerbi) dove Kerzhakov non ci può arrivare. Fortunatamente, un minuto dopo, Kuzyaev manca l’appuntamento con il pallone in area di rigore. I padroni di casa tornano avanti con Mostovoy al 48’ su errore di Milinkovic-Savic in fase di impostazione, ma fortunatamente c’era il fuorigioco di Dzyuba.

FERENCVAROS-JUVENTUS 1-4.  Ottimo approccio dell’undici di Pirlo, in rete al 7’ alla Puskas Arena con Morata che appoggia comodamente la palla alle spalle di Dibusz, sull’assist di Cuadrado e realizza (tra Serie A e Champions) il quinto sigillo della stagione. I bianconeri controllano le incursioni dei campioni magiari, andando ad un passo dal raddoppio con Chiesa al 25’ , pallone ribattuto, con Dibusz che era leggermente fuori dai pali. Un minuto dopo, dall’altra parte Zubkov ci prova, ma non inquadra la porta. Ritmi non altissimi dopo un ottimo avvio, ma senza dubbio c’è più equilibrio sul terreno di gioco. Al 35’ super intervento in rimonta di Blazic ad evitare la rete di Ronaldo, dopo uno grandissimo scambio nello stretto tra il portoghese e Morata. Si va all’intervallo dopo 1’ di recupero.

Nella ripresa dilagano i bianconeri che, al 15’ segnano ancora con Morata, velo di McKennie sulla sfera fatta pervenire da Ronaldo e botta a giro sul secondo palo. Il divario tra le due contendenti è fin troppo evidente e il 3-0 ne è la conseguenza al 28’. A festeggiare è Dybala, che sfrutta il brutto errore del portiere Dibusz, il quale non controlla incredibilmente il pallone, depositando lo stesso comodamente in rete. A 9’ dalla fine altro svarione dell’estremo difensore, che serve involontariamente Dybala che tira e trova l’inutile il tentativo di salvataggio sulla linea di porta da Dvali, che insacca involontariamente nella propria rete. Infine (45’) gol di Boli rende meno amaro il passivo per i padroni di casa. Il centravanti del Ferencváros batte Szczesny, dopo un prima respinta.

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