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Pagellone rossoblù 2018 – Gli allenatori

Il 2018 iniziò con López subentrato a Rastelli e proseguì con l’arrivo di Maran che pur tra mille difficoltà sta dando una precisa identità

Diego López e Rolando Maran. Sono stati infatti loro due a sedersi sulla panchina del Cagliari nell’anno solare 2018 andato in archivio ieri. Due tecnici diversi, entrambi però alle prese con situazioni difficili, differenti tra loro.

LOPEZ. L’allenatore di Montevideo, che si sta prendendo delle soddisfazioni in Uruguay (sua terra d’origine) rilevò una squadra con evidenti problemi da Massimo Rastelli, esonerato dopo il brutto ko casalingo subìto  alla Sardegna Arena contro il Genoa, e la portò ad una salvezza centrata solo all’ultima giornata con la vittoria ai danni dell’Atalanta e la contemporanea sconfitta del Crotone di Zenga al San Paolo contro il Napoli,  López, nel mercato di gennaio, chiese ed ottenne l’arrivo in prestito secco di Leandro Castán dalla Roma. I suoi alti e bassi hanno comunque contribuito alla causa che, dopo la sconfitta al termine di un’eccellente gara proprio contro la Roma sembrava persa, col Cagliari ad un passo dalla Serie B. Anche perché (seppur con passivo minore) le sconfitte non furono certo poche. Per fortuna poi tutto cambiò con la fondamentale vittoria al Franchi contro la Fiorentina, bissata dal già citato successo sull’Atalanta.

MARAN. A fine stagione il presidente Tommaso Giulini, di concerto con il ds Marcello Carli, che a poche giornate dalla fine del precedente campionato prese il posto dell’esonerato Giovanni Rossi (tornato al Sassuolo) prese la decisione di non confermare Diego López e di cambiare allenatore. Dopo qualche incontro con Roberto De Zerbi, senza trovare l’accordo, la scelta si indirizzò su Rolando Maran. Il cinquantaquattrenne allenatore di Trento, reduce da una triennale esperienza con il Chievo Verora (con esonero a tre giornate dalla fine dello scorso campionato) ha dato una sua impronta alla squadra, ottenendo 8 pareggi in 19 gare fino ad ora disputate con 20 punti all’attivo.

Che di fatto sono gli stessi ottenuti dai rossoblù a fine girone d’andata 12 mesi fa. Certamente Maran qualche errore di valutazione lo ha fatto, ma ha anche dovuto convivere con momenti avversi non solo per qualche punto perso dopo gare dominate in particolare con Sassuolo e Milan, terminate entrambe con un pareggio, ma anche per via dell’infortunio di Castro che ha pesato notevolmente, oltre all’assenza in più di una gara di Pavoletti, con un attacco che con Farias e Sau segna col contagocce e un Cerri che è propositivo con ampi margini di miglioramento, ma ancora lontano da quello che può e deve soprattutto essere un attaccante in Serie A.

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