cropped-cropped-CC-11.png
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Penna in trasferta – Salvadori, CalcioHellas: “Occhio a dare il Verona per morto”

L’intervista a Lorenzo Salvadori, giornalista di CalcioHellas.it: il momento negativo di Cagliari e Verona, la gara di domenica per il riscatto.

Un match decisivo, tanto in casa Cagliari quanto a Verona, dove domenica si decide il futuro di Pecchia e, molto probabilmente, la permanenza in A degli scaligeri. Del momento di rossoblù e gialloblù e ovviamente del match del Bentegodi abbiamo parlato insieme a Lorenzo Salvadori, giornalista di CalcioHellas.

In casa Verona è caos totale: contro il Benevento era la grande occasione per portare a casa punti importanti per la salvezza. E invece è arrivata una batosta: 3-0 e prestazione ai limiti dell’indecenza. Giornata storta o logica conseguenza di scelte tecniche e societarie?

Con il Benevento è crollato un castello. Un castello costruito con parole giustificabili visti i numeri, ma poco visto il carattere della squadra e il fallimento degli scontri veramente importanti. È certamente una logica conseguenza di tante cordiali rassicurazioni, sfociate poi nell’epifania di rapporti ormai tesi. Nell’immaginario collettivo vi era una società unita nella gestione delle difficoltà che involontariamente, e questo voglio marcarlo perché tendo a distaccarmi dalle furiose reazioni, non sono state sanate in questo Hellas. L’incompetenza non è comunque alibi, casomai constatazione ma non malafede. A un certo punto si è rotto qualcosa e la compattezza di parole e opere è venuta a mancare: da lì nascono le dimissioni del Direttore Sportivo Fusco. La giornata storta nasce per conseguenze. La giornata storta la racconti quando perdi all’ultimo minuto e hai colpito tre pali, non quando ne prendi tre dall’ultima in classifica in una delle partite più importanti della tua stagione senza aver mai tirato in porta. Successe con il Crotone al Bentegodi, è capitato di nuovo. Non sono due giornate storte, ma due stonate note di uno strumento comunque scordato“.

Nella stessa giornata sono arrivate anche le dimissioni del ds Fusco: pensi sia stata una decisione corretta e, soprattutto, può aiutare a superare il momento o getta il Verona ancora più nel caos? Per Pecchia invece potrebbe essere l’ultima gara da tecnico degli scaligeri?

“Rimango convinto, e forse sono uno dei pochi, che questo Verona possa ancora salvarsi. Non so quanto questo gesto di Fusco possa smuovere l’ambiente, ma voglio tornare su questa questione dopo aver ricordato le parole di Pecchia in conferenza il 24 settembre 2017, al termine di Hellas-Lazio 0-3. Alla domanda di un collega, che gli chiese se la gara successiva con il Torino sarebbe stata la sua ultima spiaggia, lui rispose: “Napoli è stata la mia ultima spiaggia”, riferendosi alla prima giornata di campionato. Così potrete ben capire quanto è difficile valutare la permanenza o meno dell’attuale tecnico sulla panchina gialloblù. Il Direttore Sportivo Fusco ha abbandonato la causa lamentandosi di un Verona senza orgoglio, colpendo a mio avviso anche l’allenatore. Dice di aver riposto grande fiducia in quei giocatori ma così facendo, volente o nolente e questo non ci è dato saperlo, porta con sé nel foro del giudizio anche la faccia di Fabio Pecchia. Il momento non verrà mai superato, se mai si salverà l’Hellas dovrà reinventarsi valutando quella salvezza così risicata come una sorta di retrocessione. E direte: ‘Ma come, al primo anno in A e già speravate in una salvezza tranquilla?’. No. Verona è una piazza abituata a soffrire, se dovessi descriverla vi racconterei della polvere sporca degli spalti del Bentegodi appiccicata sulla pelle sudata. Quello che infastidisce sono i proclami del “modello Borussia”, le prese di distanza o d’atto dalle critiche. Irrita una squadra che va in ritiro per evitare il contatto con i tifosi o i giocatori che dicono di essere convinti di avere delle chance di salvarsi. Eppure le chance ci sono ancora e il Verona è a quattro punti dalla salvezza: demeriti altrui che vanno morsi con la stessa ferocia con cui un lupo azzanna un agnellino. L’Hellas è e rimarrà nel caos, ma attenzione a darlo per morto: Fusco ha aperto un vaso di Pandora e le conseguenze sono imprevedibili”.

Per il Verona la gara di domenica è l’ultima spiaggia oppure la permanenza in A è ormai compromessa?

“La gara di domenica sarà cartina tornasole di quel caos di cui abbiamo parlato. Ormai il Verona deve correre su Crotone e SPAL e la compromissione arriverebbe allorché ci fosse uno strappo dei ferraresi, che a mio avviso meritano la salvezza più delle altre. D’altra parte, per ora, è difficile parlare di salvezza compromessa se l’asticella rossa dista solo quattro punti, ricordando che mancano otto partite e che c’è ancora quello scontro diretto da giocare. Come dopo un momento difficile il Verona dovrà radersi i capelli e pensare a tutte le prossime otto gare come lotte a sangue per evitare la Serie B. Alla fine si scoprirà quale partita varrà la condanna o quale il paradiso. Dunque quella con il Cagliari è un’ultima occasione, proprio come tutte le altre”.

Il Cagliari ha vinto una sola volta nelle ultime 7, ottenendo 5 punti. Non si può dire che il periodo sia favorevole. Ti aspettavi un Cagliari in questa situazione di classifica a inizio stagione? Come vedi il momento dei rossoblù?

“Arriverà il momento di valutare Diego Lopez e l’ambiente Cagliari deciderà se quel che è stato fatto è bastato. Non si tratta di una squadra che punta dichiaratamente a obiettivi più ambiziosi di una salvezza tranquilla, ma ha un parco giocatori costruito da nomi importanti. L’anno prossimo bisognerà decidere in modo ponderato chi rimarrà in caso di salvezza, perché la fama di molti precede di gran lunga la loro qualità. Mi spiego meglio: non riesco a scrollarmi di dosso la convinzione che molti calciatori del Cagliari abbiano, senza poi troppi motivi, una reputazione che non rispecchia quello che è il loro vero valore. Non mi aspettavo dunque un Cagliari in questa situazione di classifica e soprattutto non me l’aspettavo dopo il cambio in panchina, anche se non ho mai stravisto per un allenatore come Diego Lopez. Forse c’era l’intenzione di dare la squadra in mano a un condottiero e magari questa scelta si rivelerà positiva in questo finale di stagione, ma molto dipenderà anche dalle ultime partite della SPAL, che io considero la vera incognita di questa lotta. Proprio dopo la vittoria con i ferraresi i rossoblu hanno forse gongolato in un periodo di tranquillità, perdendo punti preziosi contro due dirette concorrenti, ora le gare con Verona e Udinese sono importantissime, anche perché poi gli impegni si fanno più ostici”.

Cagliari e Verona sono tra le squadre che hanno perso di più (17 volte i sardi, 20 i gialloblù). Il Cagliari fa fatica soprattutto a segnare, il Verona ha difficoltà in fase difensiva. Dobbiamo aspettarci una partita bloccata? Un pareggio potrebbe non servire a molto ma “accontentare” entrambe?

È vero, il Cagliari condivide il problema del gol con il Verona ma sfrutta le minori reti subite per avere qualche punticino in più. Questo è dimostrazione del fatto che l’Hellas ha una sola strada da percorrere, dopo che la filosofia del “buttarsi in avanti per segnare più dell’altro” è miseramente fallita. L’Hellas dovrà riprendere quella tattica di estrema difesa unita a ripartenze importanti, quel gioco che aveva messo in ginocchio un Milan fragile come il vaso di cristallo del matrimonio dei miei che ruppi giocando in casa a pallone. Per questo non credo che sarà una partita bloccata, a meno che le squadre non dimostrino di temersi da subito. Io però immagino due schieramenti che mostreranno qualità non propriamente tipiche. Certo, il Verona vorrà agire sugli esterni o salire organicamente, il Cagliari vorrà appoggiarsi a Pavoletti e sfruttare le qualità del centrocampo, ma ho come l’impressione che tutto questo avverrà in modo diverso, per cercare di sorprendere l’avversario. Ai rossoblù converrebbe però farsi avanti già il primo quarto d’ora, periodo in cui l’Hellas si è già dimostrato molto fragile: più tempo si passa in equilibrio, più il Verona ha l’occasione di sbloccarla e vincerla, a meno che non butti via la gara come all’andata“.

Un nome per parte: chi ti aspetti come protagonista del match?

Pavoletti può fare male a una difesa così in confusione, se dovesse vincere il Cagliari mi aspetterei di vedere il suo nome nel gabellino dei marcatori: tutto starà nel capire come avverranno gli scontri fisici con l’altrettanto ben piazzato Vukovic e come l’altro uomo di appoggio rossoblu saprà agire fra le linee. Pecchia dovrà essere bravo a scegliere il mediano di aiuto alla retroguardia, per questo sembra avvantaggiato l’ex Fossati. Pavoletti si è però dimostrato spesse volte un attaccante agile e acrobatico, questo Vukovic lo patirebbe e non poco. Nel Verona dico Romulo, che è sempre l’ago della bilancia di una partita ben giocata dall’Hellas: può spaccare le gambe agli avversari con delle incursioni spaventose ed è un po’ che non va in gol. In ultima analisi: Pavoletti da una parte e Romulo dall’altra, con un occhio di riguardo a Barella“.

Subscribe
Notificami
guest

8 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Un saluto dalla redazione di CalcioCasteddu: iniziamo come di consueto con le prime pagine dei...
Avete perso una news o un approfondimento sul Cagliari? Date uno sguardo al nostro riepilogo,...
Dopo un primo momento di apprensione per l'attaccante uzbeko la botta rimediata in nazionale non...

Dal Network

Il presidente della Figc: "C’è una decisione del giudice che tutti devono accettare, compreso chi...
La posizione dell'ex Brescia e Milan si complica ora al club di Premier League ...

Altre notizie

Calcio Casteddu