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IL DRIBBLING DI… Mario Frongia. Cagliari, ko amaro da non sprecare

Una Spal modesta batte i rossoblù in dieci. Lapadula si divora dal dischetto l’1-1. La squadra ha gambe ma soffre dietro e non finalizza. Liverani? Cambi tardivi

Attenti, è una trappola. Una sconfitta che sarebbe un grave errore addebitare solo all’intervento scomposto firmato Di Pardo, rosso diretto. È vero che la Spal si è presa la partita pochi minuti dopo, difesa messa male e La Mantia che pare Van Basten (Obert è stato uno dei migliori, ma non sull’1-0 dell’attaccante spallino). Va detto che il Cagliari ha avuto due occasioni nitide (Lapadula e Mancosu). Ma il ko subito al “Mazza”, da un gruppo davvero modesto per organizzazione e qualità del gioco, non va sciupato. Va sviscerato e analizzato con rigore. La prima sconfitta stagionale arriva alla terza giornata. C’è il tempo per trovare rimedi, magari anche dal mercato: un terzino destro, un centrale? La squadra è completa dalla mediana in su. Ma dal centrocampo a Radunovic il brivido è assicurato. Adesso, testa al Modena (4-1 alla Ternana), attesa in città per l’anticipo di venerdì. Sì, la B è crudele. E quasi mai fa prigionieri.

Cambi tardivi. La prima nota stonata riguarda le sostituzioni: Di Pardo, in crescita, viene espulso al 31’. La Spal passa a breve in vantaggio ma il primo cambio arriva al ’79. Sicuri che Luvumbo, ad esempio, non sarebbe stato letale con i suoi strappi per la difesa approssimativa disegnata da Venturato? Intanto, a proposito di difensori, l’ansia – dalla posizione alla sincronia nei movimenti, al solito pallone “tagliato” che vede spesso in apnea Goldaniga e Altare: in attesa di Barreca a sinistra e di Dossena, in panca – è ancora di casa nella formazione rossoblù. Insomma, Rog e Nandez in B sono un tesoro che hanno in pochi. Ma non bastano.

Tridente inedito. Una Spal avvelenata. Ha perso con la Reggina e pareggiato con l’Ascoli. Il Cagliari va sotto per la terza volta di fila. A Como e con il Cittadella la ribalta. Al “Mazza” no. La cronaca evidenzia il tridente e la regia un po’ alla “famolo strano” coniato da Carlo Verdone. Per mezzora il finto-doppio trequartista (Mancosu a sinistra e Nandez dall’altra), dietro Lapadula, funziona. Scelta tattica giusta. Peccato che Lapadula non sia in giornata. Palombella sbagliata e rigore che poteva valere il pari sulle gambe di Alfonso. Ed esce tardi: per provare a ribaltarla, con i padroni di casa confusionari e senza centrali, sarebbero state utili le folate di Luvumbo e la testa di Pavoletti. Invece, mentre la Spal fa i primi cambi dopo 19’ della ripresa, Liverani mette mano alla squadra a 11’ dalla fine: errore da matita blu. E non regge l’alibi dell’uomo in meno, peraltro, pareggiato dal rosso a Peda, giunto al 35’. Poi, si è giocato per altri 18’. Si è tutti d’accordo che i cinque cambi possono cambiare le partite. Liverani lo sa. Prendere tempo non paga.

Le quasi sorprese di Liverani. Un equivoco è stato sciolto. Con responsabilità: in B e nel Cagliari, non si può tenere fuori uno come Rog. Ma la vera sorpresa è il bis di Deiola in regia, peraltro meglio di altre volte in fase di filtraggio. Al di là delle caratteristiche individuali, insufficienti per uno dei ruoli più difficili e delicati, si tratta di una sorta di bocciatura per Makoumbou, schierato da mezzala, e di Viola, ancora in panca inutilizzato. Chissà se l’ex Bologna se è stato male alla vigilia anche stavolta. L’altra scelta delicata riguarda Pereiro. Per il tecnico non deve essere stati facile lasciarlo fuori. Anche se è sceso dal milione e otto al milione e duecentomila euro di stipendio, l’uruguaiano non trova acquirenti. La società ci sta provando in mille modi. Alla chiusura del mercato di giovedì prossimo c’è ancora qualche giorno. Gaston e Nandez sono le due pedine – con Walukiewicz poco dietro – che possono salutare. Si vedrà. Un altro passo avanti nella fisionomia della squadra, almeno tra i primi undici, riguarda l’attacco: la maglia dal via a Lapadula con Pavoletti pronto al subentro. Il dualismo prende una virata ben precisa. La parola al campo.

Super riconfermato. Marco Mancosu. Da ex, in campo con gli estensi due settimane fa. E in gol al Cittadella con il club dove è nato. Una storia sempre più felice. Ma al “Mazza” è più impreciso del solito. Un gigante per impegno, una stoccata a lato di poco, si sacrifica anche dietro ma non incide come potrebbe.

Sardi doc. Un caro saluto agli amici del Cagliari club Romagna. Al loro fianco il soliti duecento con i Quattro mori sul petto. Serata amara, ma non importa. La tifoseria rossoblù è tosta. La stagione è lunga. Ora, testa al Modena. Sì, sempre emiliani.

Signor arbitro. Lorenzo Maggioni, sezione di Lecco, 51 gare in B e 7 in A, vorrebbe dirigere all’inglese, ma la cosa non gli riesce appieno. Punisce Di Pardo, forse il fallo è da arancione. Poi, lo salva il Var, rivede e assegna il rigore che Lapadula calcia addosso al portiere. La distrazione più elementare? Blocca Rog che va di fronte ad Alfonso per ammonire Peda. Grave.

 

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