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IL DRIBBLING DI… Mario Frongia. Cagliari, un bicchiere mezzo pieno

Con Nandez, Rog, Lapadula e jolly di Pereiro, l’1-1 in superiorità numerica dà fiducia. C’è da lavorare. Dietro si balla troppo e in attacco le idee scarseggiano

L’ha pareggiata il più criticato, quello con la valigia in mano che nessuno se lo prende. La bellezza e il fascino del calcio, e dello sport, è anche questa: Gaston Pereiro, al volo da 25 metri, con una sassata che firma l’1-1 di un esordio che il Cagliari si apprestava a perdere. Nonostante i top player in campo e la superiorità numerica da una decina di minuti dalla fine. Dunque, prendere il punto e portarlo a casa di corsa. Silenzio, umiltà e lavoro sono la medicina giusta in vista della prima in casa con il Cittadella.

LA REAZIONE. Benedetta reazione! Il Cagliari, capace di eliminare di rabbia e cuore il Perugia quando perdeva all’80’, non è riuscito nel bis sulle rive del lago di Como. In B va così. Non bastano i nomi illustri, ancorché non al top della forma, per vincere le partite. La squadra di Liverani – livido e urlante in tribuna, squalificato – ha sofferto troppo, si è esposta alle ripartenze del Como e non ha avuto quel pizzico di cuore e garra per reagire bene e subito. Da apprezzare la ricerca del tiro dal limite (Di Pardo, Desogus, Luvumbo) e un’indole offensiva più marcata.

Ma il lavoro di raccordo e la manovra sono da registrare. Così come il pressing finale, disordinato e per nulla incisivo nonostante l’uomo in più. La squadra soffre a destra, da lì arriva il gol di Mancuso e almeno altre due occasioni. Zappa fa meglio ma balla. L’assenza di Altare si è sentita. E non parliamo di Sergio Ramos o John Terry. E mancano ancora le idee: in B si corre tanto. Chi lo fa bene, con organizzazione e riferimenti, gioca meglio. Al Cagliari le trame dalla cintola in su non sono limpide. In avanti, tanti tenori: la flessibilità farà la differenza, a tre, con o senza la mezzapunta. Ma è presto per azzardare previsioni.

L’ATTIMO SALIENTE. La perfetta girata di Pavoletti, su cross di Viola. Palla gol per il Cagliari sullo 0-0. La parata di Ghidotti alla Garella (scudetti a Verona e Napoli, se ne è andato l’altro ieri: gli sia lieve la terra) spezza l’acuto ai tifosi rossoblù. Nell’azione c’è qualcosa del Cagliari che verrà. Intanto, ecco Dossena e Millico. Più il probabile rientro in rosa di Barreca. Occorre tempo e partite per capirne di più.

LE SORPRESE. Dai debuttanti all’esclusione iniziale inaspettata. Bene Luvumbo (Ioannu è osso duro) e Desogus (magari deve giocare di più con gli altri, peccato per il giallo: errori di gioventù, accettabili se sei al debutto). Gli strappi di entrambi e la guardia attenta degli ospiti la dicono lunga sui pericoli che possono nascere dal duo. Il calcio giovane della B sa di rossoblù. Pereiro è partito dalla panca, il 2002 dal via. Un’ora scarsa ma un gran colpo per l’esordiente nato nella cantera sarda. Liverani si conferma decisore: levare dalla visibilità l’uruguagio – il club deve venderlo a tutti i costi ma ha uno stipendio monstre, chissà chi glielo ha fatto! – non deve essere stata una decisione facile. L’ha piazzato al 66′. Poco o nulla fino al gol del pari siglato al terzo dei sei minuti di recupero. Bravo Fabio: i generali migliori sono quelli fortunati non quelli bravi (Napoleone dixit). Ma adesso, tieni botta.

I CAMBI. Se dopo un’ora puoi permetterti di inserire Nandez e Lapadula, e anche Rog negli ultimi 5′, hanno ragione gli osservatori a dare il Cagliari tra le big del torneo. Il modulo cambia e diventa cangiante, Viola arretra e va al fianco di Makoumbou. Il numero 9 e l’uruguaiano danno vivacità – solo negli ultimi minuti per superiorità numerica – ma incidono poco. Poi, c’è il discorso Pavoletti: difficile chiedergli più combattimento. Opaca la prova di Deiola e Di Pardo. Mentre cresce, ma manca ancora tanto, Viola. Pagella in chiaroscuro anche per Goldaniga (Cerrì l’ha sovrastato troppo spesso) e Obert. Le incursioni di Blanco, Mancuso e Parigini sono state da brivido. Intanto, bentornato Rog: il Cagliari ne ha un grande bisogno.

NOTARELLA
Plauso per i circa quattrocento tifosi accorsi al Sinigaglia. La squadra soffre, suda la maglia e merita conforto. Poi, quando ci sarà da mordere le orecchie… Lo striscione “Cagliari ti amo” ha fatto il giro del pianeta calcio e non solo. E l’incitamento senza sosta è stato esemplare.

 

 

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