L’ex difensore del Cagliari si confessa in un’intervista alla Rai in cui dichiara amore eterno per la terra che lo ha fatto esordire in Serie A
È grato, Fabio Pisacane. Tanta riconoscenza per la Sardegna, la terra che lo ha accolto per sei anni da giocatore, facendolo esordire in Serie A. E quasi per contraccambiare, ha deciso già da tempo di stabilirsi sull’Isola con la sua famiglia.
“Se ripenso a quando sono arrivato, nemmeno io avrei mai pensato di restarci tutto questo tempo”, spiega Pisacane ai microfoni della Rai, “la mia famiglia è contentissima di aver fatto questa scelta. Cagliari è stata una tappa fondamentale nella mia vita, dove ho deciso di restare a vivere e dove ho anche ripreso gli studi. Perché proprio la Sardegna? Come diceva Fabrizio De André, non siamo noi a scegliere la Sardegna, ma è lei che sceglie noi. Quando sono arrivato sono stato accolto nello scetticismo generale, ma poi le cose sono cambiate. Sono arrivato come il pupillo di Rastelli, ma se lo fossi stato non sarei rimasto sei anni in squadra. Ho fatto ricredere molta gente, questo è stato il mio più grande orgoglio. A 30 anni poi l’esordio in Serie A, e l’ultimo gol allo stadio Sant’Elia prima che venisse definitivamente chiuso. Il mio futuro? Continuo ad allenarmi, vorrei fare almeno un altro anno da calciatore, l’ho promesso ai miei figli. A giugno vedremo se succederà qualcosa. Si vedrà. Se poi dovessi appendere le scarpe al chiodo, mi piacerebbe allenare. Chissà. Il presidente Giulini? L’ho sentito, gli devo tanto, ha creduto molto in me. Gli auguro che il Cagliari possa fare grandi cose perché so quanto ci tiene”.