Oggi 16 giugno è una data che agli appassionati di calcio – e dei suoi fuoriclasse – ricorda quella giornata di 35 anni fa, in Messico, quando due miti si trovarono di fronte sul palcoscenico più prestigioso: Enzo Francescoli, poi vestitosi di rossoblù, e Diego Armando Maradona
MESSICO ’86. 16 giugno 1986, stadio Cuauhtémoc di Puebla, ottavi di finale del Mondiale. Di fronte Uruguay e Argentina, due colossi del calcio sudamericano e globale, portatori storici di miti e leggende da tramandare ai posteri. Quel giorno, nonostante il peso della posta in palio, l’attenzione si concentrò parecchio sul confronto tra le due stelle più luccicanti delle contendenti: Enzo Francescoli da una parte, Diego Armando Maradona dall’altra. Giocatori molto diversi per fisico, stile, bagaglio tecnico, ma affratellati dal genio tipico dei numeri 10 e l’innata dote di catturare l’occhio.
SERIE A. Quel giorno forse <El Flaco> sentiva maggiormente il peso della contesa. Per lui un cartellino giallo al 36°, mostratogli dall’arbitro italiano Gigi Agnolin. <El Pibe>, dal canto suo, folleggiò come suo costume cogliendo anche una traversa su punizione. Per la cronaca, il centravanti del Lecce Pedro Pasculli decise il match al 42° e l’Argentina si sarebbe laureata campione. Francescoli ci avrebbe riprovato nel ’90 in Italia, uscendo stavolta ai quarti contro gli azzurri di Vicini. Per restare proprio nel nostro Paese, dopo l’ingaggio da parte del Cagliari. Enzo e Diego non si sarebbero tuttavia incrociati, in quella Serie A 1990-91, per l’assenza di Maradona negli ultimi burrascosi mesi napoletani.
DOLORE. Ma si sarebbero riabbracciati anni dopo, da capitani di River Plate e Boca Juniors. Chissà che ricordi per l’uruguaiano, che a Cagliari dispensò tante perle di un repertorio magico, infiammando la platea rossoblù per tre campionati. Il calcio di una volta… Quando pochi mesi fa Maradona ha lasciato questa Terra, Francescoli ha manifestato così il suo dolore per la scomparsa dell’amico: “Abbiamo vissuto delle traiettorie con tanti punti di contatto, purtroppo sempre da rivali e mai come compagni di squadra. Eravamo amici. Ci legava un affetto speciale, un rispetto profondo l’uno per l’altro. Lo chiamai in occasione del suo ultimo compleanno, ma resta il dolore di non essere riuscito a parlargli“.
(Foto: Maradona e Francescoli entrano in campo prima di Argentina-Uruguay, valida per la Copa América 1989. All’estrema destra, l’altro ex rossoblù José Oscar Herrera)