Breve analisi sull’operato del reparto offensivo rossoblù. I numeri dicono che i tiri verso la porta avversaria non sono tanti, ma i goal…
Una stagione particolare, strana, paradossale, fuori da ogni tradizionale canone. Utilizziamo il termine che maggiormente gradito, ma la stagione 2019/2020 verrà per sempre ricordata, nel bene e nel male.
Soprattutto per la squadra rossoblù: un inizio scoppiettante, gioco come non si ammirava da anni, il sogno Europa che sembrava concretizzarsi. Poi l’inizio della caduta culminato con dodici partite consecutive senza vittorie, gioco scomparso, e l’esonero di Maran. L’arrivo di Zenga coincide con il lockdown ed una pausa forzata di tre mesi.
La vittoria ritorna in quel di Ferrara contro la Spal, ben presto bissata da quella sul Torino. Ora non si attende altro che la fine di un campionato dispendioso soprattutto a livello mentale.
I dati ci dicono che, nonostante il tredicesimo posto fin qui ottenuto, l’attacco gode di buoni numeri. Con il goal realizzato all’Olimpico da Simeone (l’undicesimo per l’argentino, il ventinovesimo in coppia con Joao Pedro), il Cagliari ha raggiunto quota 50 goal.
Nella speciale classifica realizzata dalla Lega Calcio la squadra rossoblù è al nono posto per numero di goal realizzati, una media di 1,43 a partita.
Questo dato viene maggiormente avvalorato dal numero dei tiri in porta effettuati da Joao Pedro & Co. Sono 162 scagliati verso la porta avversaria su 316 totali. In questa seconda classifica (visibile anch’essa sul sito della Lega) il Cagliari si assesta al quattordicesimo posto.
Tirando le somme i goal rossoblù arrivano con una media leggermente superiore di uno ogni tre tiri verso la porta avversaria.
