A vent’otto anni il sardo doc Daniele Ragatzu è tornato in serie A dopo un lungo peregrinare. Sembrava destinato alle serie inferiori, ed invece…
Era il sei marzo del 2011, stadio Dall’Ara di Bologna ed il giovane Daniele Ragatzu realizza ai felsinei la sua quarta rete con la maglia rossoblù.
Neanche vent’anni, uno dei pochi a potersi vantare di aver realizzato la prima rete in serie A ad appena diciassette, insomma un vero e proprio astro nascente della cantera rossoblù.
Purtroppo, però, quello contro il Bologna fu l’ultima realizzazione prima di un lungo, lunghissimo peregrinare per l’Italia tra serie B e, soprattutto, serie C, un serio e doloroso infortunio.
Poi la rinascita: viene chiamato dall’Olbia, dalla sua terra, per cercare di dare una sorta di colpo di coda alla sua carriera. Il suo talento sembra all’improvviso rifiorire, i bianchi non volano, ma spesso e volentieri gli avversari devono fare i conti con i suoi tocchi felpati.
No, non può finire così. La chiamata del Cagliari, o meglio, il nuovo contratto con il Cagliari, arriva nel gennaio del 2018 che lo lascia in prestito sempre alla società gallurese.
Finalmente arriva l’estate del 2019, quando Daniele può indossare nuovamente la sua maglia rossoblù. Nelle gerarchie sembra partire decisamente dietro i vari Cerri e Birsa, alternative come lui.
Ma la sua tenacia, alla fine, viene premiata: partita da titolare e goal contro la Samp in coppa Italia (compreso l’assist per il vantaggio di Cerri) e la conferma di oggi al Mapei Stadium. Un pallone, decisivo, troppo ghiotto per non essere depositato in rete e regalare ai suoi compagni un pareggio insperato.
A distanza di oltre otto anni da quell’ultima rete a Bologna, può assaporare le emozioni che aveva dimenticato da tempo. E’ proprio il caso di dire carpe diem, Danielino.