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Barella: “Como fu decisiva. Ma non riesco ancora a gestire l’irruenza”

Nicolò Barella a tutto tondo nell’intervista per La Giovane Italia di Sky. Ecco la seconda parte: “Un allenatore e l’esperienza a Como hanno cambiato la mia carriera”.

LA GIOVANE ITALIA. Ospite de La Giovane Italia di Paolo Ghisoni, Nicolò Barella si è raccontato, parlando dei suoi miti, della sua giovane carriera e delle esperienze vissute tra Nazionale, Cagliari e Como.

Di seguito la seconda parte (qui la prima).

IL RICORDO DI MASIA.Franco Masia nelle giovanili è stato per me il mister più importante. Mi ha sempre detto le cose in faccia: giocavamo la prima contro la seconda e io litigai con un mio compagno durante la settimana. Mi mandò in tribuna. Ma quell’episodio mi fece capire che conta il gruppo più del singolo. Era malato di Sla: col suo esempio mi insegnò che non bisogna mollare mai“.

LA FASCIA DI CAPITANO.Due anni fa durante le ultime partite in casa tutti i veterani non hanno giocato. Murru prese la fascia di capitano e io scherzando gli dissi: ‘Dai esci così la prendo io’ e ti rubo il record di capitano più giovane. Mi rispose: ‘Impossibile, anche se mi faccio male non uscirò mai’. Non riuscì in quell’occasione ma poi quel record diventò mio. Ma con Nicola manteniamo un ottimo rapporto“.

I GIALLI E LE SCIVOLATE.Ammonizioni? Gli arbitri spesso vedono che sto entrando in scivolata e fischiano comunque il fallo. Ma è una cosa che mi viene da dentro: non riesco a gestire l’irruenza. Le critiche e l’autocritica è ciò che fa crescere. Quando si è ammoniti non si dovrebbe entrare troppo in scivolata, ma ragionare. La scivolata è la mia vita, anche il Mondiale Under 20 lo saltai per colpa di una scivolata che mi ruppe la mano. Ma sono contento di quello che fecero i miei compagni e di Giuseppe Panico che mi dedicò il gol: il rapporto umano con le persone è la cosa più importante“.

COMO. “L’esperienza a Como è stata importantissima. La prima avventura fuori casa, insieme a quella che ora è mia moglie e al nostro cane. È stato difficile ma è ciò che mi fece fare lo step decisivo nella mia carriera“.

LA FAMIGLIA.Mia moglie? Ho trovato la persona giusta e ho subito voluto fare con lei una famiglia, ciò che ho sempre sognato. All’inizio non è stato facile: lei è più grande e ha un bel caratterino. Ma lei mi dice sempre con onestà come gioco e quando sbaglio in campo“.

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