Un ultimo sforzo per raggiungere un traguardo più che meritato. Il Cagliari versione 2023/2024 sta diventando una di quelle squadre “classiche” che i tifosi ricorderanno a lungo, ma per lasciare un segno indelebile nella storia del club serve conquistare quella salvezza che ora è a un passo.

Dalle rimonte clamorose fino alla vittoria contro l’Atalanta, dall’Unipol Domus come vero fortino fino al colpo su colpo di San Siro contro l’Inter campione d’Italia in pectore. La stagione, comunque vada a finire, ha regalato emozioni che non si provavano da tempo.

Merito di un gruppo che si è guadagnato sul campo l’affetto del pubblico. Perché quando si sente dire “non ci sono titolari” o “il gruppo è compatto”, nel calcio solitamente si tratta di frasi fatte. Qui però c’è la prova tangibile di chi gioca dopo essere stato un periodo fuori e poi torna dando il massimo, di chi subentra l’ultimo quarto d’ora e decide, di chi esce giustamente arrabbiato dopo neanche mezz’ora e dopo festeggia con i compagni. E soprattutto c’è un allenatore che con le sue letture sta facendo la differenza più di ogni altro tecnico in Serie A, rendendo utile letteralmente ogni giocatore a disposizione.

La stagione che sta vivendo il Cagliari non è da sottovalutare. Si è sofferto, a tratti anche pesantemente, ma la sensazione è davvero che ogni persona coinvolta stia dando il 110% per il bene comune. Anni luce da quanto trasmetteva all’esterno il gruppo del 2022. Ecco perché la salvezza sarebbe davvero il giusto riconoscimento per una squadra destinata a entrare nella nostalgia.