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ESCLUSIVA – De Falco: “Ranieri, solo inchini. Sul Cagliari e la B…”

Domani in campo Cagliari e Como. In vista del match, CalcioCasteddu ha intervistato in esclusiva un ex giocatore lariano e vero mito del campionato cadetto negli anni ’80: Franco De Falco, storico bomber della Triestina che vestì la maglia del Como per pochi mesi a inizio carriera

COMO. “A Como vissi un’esperienza molto breve, con il rammarico di non aver potuto dimostrare il mio valore. Mi portò lì Pippo Marchioro, il mio padre calcistico. Ma in quell’anno dovevo svolgere il servizio militare e mi trovai in difficoltà: dal lunedì al venerdì in caserma, poi aggregato alla squadra. Il Como non iniziò bene, dopo tre mesi passai al Catania dove ebbi gli stessi problemi citati“.

SERIE B. “Campionato 2022-23 equilibrato. Da gennaio in poi diventa tutto un altro torneo, complice il mercato. Le compagini che sulla carta si pensava potessero fare grandi cose – vedi Cagliari, Genoa e Parma – hanno stentato. Il Frosinone non è una sorpresa, conosco bene quella realtà per aver lavorato nel club. Una proprietà solida, con il presidente Stirpe, e la presenza di Guido Angelozzi che reputo un professore nel suo ambito. In Italia è tra i migliori direttori sportivi. I ciociari arriveranno fino in fondo, mi ha stupito di più la Reggina. Inzaghi in B è una garanzia, però la compagine calabrese è meno continua del Frosinone. Per il girone di ritorno, in ottica promozione, punto sul Bari. Ha entusiasmo e dirigenza di un certo livello che autorizzano a coltivare sogni importanti. Cheddira capocannoniere? Dico come la penso da sempre: è vero che le squadre che vincono incassano pochi gol. Ma il calcio è fatto dagli attaccanti. E il Cagliari da questo punto di vista, con Lapadula e Pavoletti, non ha nulla da invidiare. Parlando delle altre squadre, da lodare la ripresa del Pisa di D’Angelo; il Südtirol di Bisoli credo che potrebbe cedere il passo, dopo lo sprint della prima metà di stagione“.

CAGLIARI. “Cagliari mi suscita sempre grandi ricordi: ho segnato tanti gol contro i rossoblù! Davanti a Claudio Ranieri c’è solo da inchinarsi. Appartiene a una vecchia generazione, per cui sono convinto che il cuore abbia svolto una parte fondamentale. I sardi hanno le problematiche di tutte le squadre retrocesse: si va incontro a stagioni con più difficoltà rispetto ai pronostici. Con i playoff (‘Non è certo come ai miei tempi per il discorso promozione! Ora la corsa è aperta a molte più squadre’), hanno la possibilità di rientrare in corsa. Vedo più improbabile il recupero per le prime due posizioni“.

OGGI. “Ho lavorato come dirigente per tanti anni, oggi mi occupo di una società dilettantistica di Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena): la Savignanese. Il mio lavoro è incentrato sulla gestione e la crescita dei giovani, in cui credo molto. Io esordii in Serie A a 17 anni e ricevetti la mano da campioni come Oddi, Frustalupi, Rognoni. Per non parlare di Pierluigi Cera, che a Cagliari conoscete molto bene, grazie al quale iniziai a fare il direttore sportivo. Sono contento del percorso della Savignanese che dopo il Cesena, città dove mi sono stabilito, può vantare il vivaio più importante della zona“.


IL PROFILO.

Francesco De Falco è nato a Pomigliano d’Arco (Napoli) il 2 aprile 1959. Centravanti cresciuto nella Nocerina, conosce il calcio professionistico nel Cesena. Con la maglia bianconera debutta nella storica stagione della Coppa UEFA 1976-77, disputando la prima partita in Serie A contro il Milan a maggio ’77. Nel ’79 va in C1 al Forlì, poi la parentesi di Como – 2 presenze in massima serie fino a ottobre – ben descritta dal suo racconto. Un altro anno a Catania in B e la parentesi più importante alla Triestina. Con 82 reti in campionato, nell’arco di 7 stagioni, diventa il capocannoniere storico della società alabardata: primato che resiste tuttora. Veste in seguito la casacca di Salernitana e Siena, cogliendo l’ultima soddisfazione della carriera nella Reggiana che conquista la prima promozione in A della sua storia nel 1993. A cui De Falco tuttavia non parteciperà, chiudendo nei Dilettanti al Castel San Pietro.

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