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Mazzarri: “C’è da lottare ancora tanto. Lazio con più valori del Torino”

Parla il tecnico rossoblù: a partire dalle 12.45 e a poco più di ventiquattr’ore dal fischio di inizio, Mazzarri espone quelli che saranno i temi della sfida della Unipol Domus con i biancocelesti

Cagliari-Lazio è gara molto attesa. Non solo dai tifosi, ma ovviamente da tutto il mondo che gira attorno al club rossoblù. Una sfida, in programma domani alle 20.45 (valida per la giornata numero 28 della Lega Serie A 2021/2022) che Walter Mazzarri (che deve fare ancora a meno di Nández e con  Baselli che ha lavorato ancora parzialmente in gruppo) ha presentato in conferenza stampa. I suoi concetti:

GESTIONE GRUPPO. “La medicina migliore sono i risultati che facciamo. Quando gli undici scelti da un allenatore fanno bene e lavorano è giusto che giochino. Chi sta in panchina deve mordere il freno. Poi chi entra deve dimostrare di essere più bravo di chi esce”.

RISALITA IN CLASSIFICA. “Oggi con i tre punti, il pareggio serve a poco. I ragazzi lo sanno. Voglio tutti sul pezzo. La mentalità deve essere quella che tutti devono essere titolari, sia chi gioca dal 1′, sia chi entra. Ci servono almeno 15 0 16 giocatori sempre pronti“.

LA SALVEZZA. “Ancora non abbiamo fatto niente. Ho avvertito tutti che domani ci aspetta una gara durissima contro una Lazio che ha valori superiori al Torino. Le difficoltà? Prima del mercato con la società avevamo già in testa dove cambiare. Servivano giocatori congeniali al calcio che voglio io. Persone che incarnano il tuo spirito. Sul campo c’è una squadra che combatte, ha sincronismi e lavoira assieme. E questo sta avvenendo”.

PAVOLETTI E PEREIRO. “Ci hanno aiutato entrambi, mi piacerebbe farli giocare insieme ma bisogna capire gli equilibri della squadra: se si riuscisse a reggere l’urto io ne metterei anche 4 di attaccanti. João Pedro è un leader e mi aiuta a dare indicazioni in campo, Pereiro a Torino ha giocato bene e anche Pavoletti. Mezz’ora fatta bene nel finale è altrettanto importante di un’ora fatta dall’inizio, questo è il principio che dobbiamo portare avanti”. 

KEITA BALDE’, GOLDANIGA E CARBONI. “C”è sempre una logica nelle scelte. Quando una squadra va bene è difficile cambiare: chi è rimasto qui ha fatto un grande sforzo per rimetterci in gioco a livello di classifica. Quindi loro hanno la precedenza rispetto agli altri, Keita sta benissimo ma non vedo come possiate pensare che possa giocare dal primo minuto: come la prenderebbero João Pedro e gli altri? Penserebbero che non sarei in grado di giudicare quel che avviene sul campo.

Goldaniga?  Ragazzo eccezionale, ha la testa giusta ed è un esempio per gli altri. Per ora non posso che parlare in modo entusiasta su di lui. Carboni? Ha avuto sempre un problema alla caviglia, ha perso il posto per quello. Ora è guarito, ma faccio il discorso fatto prima: prima conta la partita precedente, poi la settimana tipo. Se non dovesse giocare dal primo minuto è perché Altare, Goldaniga e Lovato hanno fatto benissimo. Questo il mio pensiero”.

DEIOLA E JOAO PEDRO. “Alessandro ha fatto un gol di sinistro difficilissimo. Ero talmente contento ed entusiasti che l’ho voluto premiare così dandogli il nomignolo di Alessandrino perchè sembrava un brasiliano. Ragazzo molto professionale. Domenica ero davvero contento. João Pedro non è che deve fare gol lui, ma deve aiutare il Cagliari a segnare. Lui è utilissimo alla squadra anche se non fa gol. Come lo è stato col Torino. Tornerà  a segnare”.

UNDICI FINALI. “Speriamo di arrivare all’obiettivo  anche con un po’ di anticipo. Con Napoli e Fiorentina non siamo riusciti a chiuderla in anticipo, siamo stati ingenui e ci hanno rimontato. Abbiamo dominato la gara, ma non siamo stati capaci di vincerla. A Torino è successo, ma non è un fatto di casa o trasferta”. 

LAZIO. “Mi hanno raccontato di quei minuti di recupero. Pensiamo però a domani  a creare occasioni da gol e mettere in difficoltà gli avversari e ovviamente segnare. Le altre cose riguardno certamente i tifosi. Ho da pensare a vincere e continuare il nostro percorso”.

ASTORI. “Non l’ho mai conosciuto direttamente, ma tutti me ne hanno parlato benissimo. Posso dire che rimasi sconvolto quando avvenne la disgrazia, ma so che è amato ancora tantissimo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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