Caos totale nel calcio italiano che ha appena introdotto un nuovo protocollo dichiarando guerra alle Asl
CONFUSIONE. Il mondo del calcio dice basta alle situazioni surreali dell’Epifania. Quattro partite su dieci rinviate, calendario fitto che lascia incertezza sulle date dei recuperi e a farne le spese, come al solito, sono soprattutto i tifosi. Ecco quindi un nuovo protocollo, sulla scia delle disposizioni Uefa, che entrerà in vigore già da domenica.
REGOLE. “Il Consiglio di Lega ha approvato oggi (6 gennaio ndr) all’unanimità un regolamento organizzativo, coerente con le regole adottate già dalla Uefa, che stabilisce l’obbligo di scendere in campo per le squadre con almeno 13 giocatori (tra cui un portiere) della prima squadra e della Primavera (sempre se maggiorenni) risultati negativi ai test per rilevare il covid-19″. Questa la principale novità contenuta nel nuovo protocollo in attesa del tavolo con il Governo, con “l’auspicio che non intervengano più le ASL con provvedimenti confusi e incoerenti” si legge nella nota.
OBBLIGO. Intanto dall’ad dell’Inter e presidente dell’Adise (Assodirettori) Beppe Marotta arriva una presa di posizione: “Nell’ambito dello sport la terza dose deve essere obbligatoria – ha detto a Sky e Dazn – Sarebbe utile per essere più tranquilli sui rischi e ridurrebbe i danni in caso di positività, come dicono anche i medici. In questo modo verrebbero eliminate le quarantene da contatto, consentendo uno sviluppo più fluido del campionato”.