Quando arrivò per ricostruire il Cagliari dalla retrocessione in B era considerato un guru per alcuni anni, ora il ds viene attaccato. Il calcio è anche questo
Ex calciatore in Serie C dal 1973 al 1984, con le maglie di Monza, Derthona e Biellese, Stefano Capozucca (appese le scarpette al chiodo) ha intrapreso la carriera di direttore sportivo mettendo a segno colpi importanti per i club dove ha lavorato, Ternana e Genoa in primis.
LA DOPPIA ESPEERIENZA COL CAGLIARI. Nell’estate 2015 approda in rossoblù. Con lui al primo anno arriva la promozione in massima serie, e rimarrà un’altra stagione nella quale otterrà l’undicesimo posto anche grazie all’acquisto del suo pupillo Borriello, che risulterà capocannoniere della squadra. Dopo essere andato via diventa per una stagione consigliere di mercato del Frosinone e poi nel 2019 ritorna per la terza volta al Genoa, ma l’esperienza si conclude già a dicembre. Lo scorso 22 febbraio Giulini lo richiama a Cagliari nuovamente come direttore sportivo del Cagliari, in sostituzione di Pierluigi Carta, ritornato a lavorare per il Settore Primavera.
Nella doppia avventura in rossoblù, Capozucca subisce tre cambi di pensiero da parte della maggior parte dei tifosi: per qualche anno osannato e poi rimpianto, ora (assieme al presidente) è bersaglio degli attacchi per la pesante situazione in classifica. Quando ci sono state le possibilità ha convinto giocatori come Borriello e Isla a giocare nel Cagliari. Ma ora in tanti se stanno dimenticando. Purtroppo…