Attraverso l’osservazione della “tre giorni” del Cagliari ad Aritzo, scopriamo lo stato di salute dei rossoblù
PORTIERI. Cragno, come riportato in un approfondimento nella giornata di ieri, è già in ottima forma. Nell’animo del toscano c’è ancora di sicuro qualche piccola scoria azzurra e grande voglia di riscatto: l’approccio è quello giusto. Dietro di lui, il nuovo arrivato Radunovic ha mostrato buona reattività tra i pali e può rivelarsi un dodicesimo affidabile. Aresti aiuta a cementare il gruppo con pazienza e grande dedizione, nonostante i ridottissimi spiragli per vedere il campo.
DIFESA. Semplici ha provato ripetutamente lo schieramento a tre. Gli abbinamenti più gettonati sono stati Walukiewicz, Carboni, Lykogiannis (due volte); Altare, Ceppitelli, Lykogiannis (due volte); Walukiewicz, Carboni, Obert (due volte); Altare, Ceppitelli, Obert. L’ex Genoa è una piacevole sorpresa, ci si augura che il salto di categoria venga assorbito sempre meglio. Sembra potersi giocarsi un posto da titolare con Walukiewicz in un ipotetico undici, accanto a Carboni e Lykogiannis. Con Ceppitelli outsider. Il giovane Obert vanta personalità e carattere.
CENTROCAMPO. L’accoppiata Marin-Strootman è la base fondamentale della mediana di Semplici. Non sembra infatti esserci spazio per la figura di un regista classico, al momento. Con l’infortunio-bis di Rog restano Deiola e Oliva: complicato decifrare il ruolo dei due nella rosa definitiva. La mezzala di San Gavino è stata impiegata per necessità anche a destra, per l’assenza di Zappa: un sostituto di Nández (se come sembra ha la valigia pronta) è assolutamente necessario per rendere più solida quella corsia. A sinistra si registra l’arretramento ormai fisso a difensore di Lykogiannis. Il nuovo acquisto Dalbert deve crescere e ingranare la quarta, mentre dietro di lui Tripaldelli sembra lontano da Cagliari. Pereiro trequartista designato, con i pregi e difetti ormai noti. Biancu gli ha fatto da sostituto con qualità, cercando di mettersi in mostra per strappare – finalmente – la permanenza. Cavuoti acerbo con doti da coltivare.
ATTACCO. Pavoletti leggermente acciaccato (ieri mattina ha lavorato con una fasciatura parziale al ginocchio sinistro) e altruista in area nei confronti dei compagni, con cui cerca spessa il dialogo; mobile e grintoso Ceter, forse il più “affamato” tra gli attaccanti visti ad Aritzo e autore di una prova positiva con l’Olbia; Simeone né carne né pesce, resterà? João Pedro è sempre il solito campione sornione, capace di piazzare la giocata con leggerezza. Cerri non è sembrato il più ispirato, opaco nella convinzione con cui provava il tiro. Tre punte di peso, una più mobile e generosa e una seconda punta che in questo momento non ha ricambi. La situazione del reparto è nebulosa: qualcuno partirà sicuramente.
Dal nostro inviato ad Aritzo Fabio Ornano