Il nordcoreano è scomparso dai radar del calcio internazionale a causa di una risoluzione Onu nell’ambito delle sanzioni alla Corea del Nord
ASSURDO. Una vicenda triste che resta ingessata e sembra ormai destinata a mettere fine a una giovanissima carriera dal potenziale enorme. L’ex rossoblù Han Kwang Song resta infatti bloccato in Corea del Nord. Colpa delle sanzioni al Governo di Pyongyang da parte dell’Onu e a una politica internazionale che parla bene e razzola male in fatto di diritti umani. L’attaccante classe 1998 è attualmente svincolato dopo la rescissione con l’Al Duhail (Qatar) avvenuta a gennaio e sembra non esserci più possibilità di rivederlo nel calcio internazionale. Soltanto 23 anni, compiuti il 21 luglio, e una parabola discendente che lo ha visto trasformarsi da grande promessa a oggetto misterioso, fino agli sviluppi geopolitici dell’ultimo anno.
BLOCCO. “Difficile possa tornare in Europa. Purtroppo è un grande dispiacere che ho perché era un grande talento – dice a CalcioCasteddu l’agente Sandro Stemperini – è uno dei ragazzi che mi ha dato maggiori soddisfazioni. Oggi però è svincolato a causa di una risoluzione dell’Onu”. Con la Risoluzione 2397 approvata nel dicembre 2017, gli Stati membri dell’Onu hanno infatti l’obbligo di rimpatrio, entro 24 mesi, di tutti i lavoratori della Corea del Nord. Così di fatto un nordcoreano non può più percepire un salario in un paese membro delle Nazioni Unite. Il fine di questa durissima decisione è quello di ostacolare la proliferazione di armi nucleari, chimiche e biologiche, evitando in sostanza che i soldi guadagnati, ad esempio in Europa, possano andare a Pyongyang e finanziare indirettamente la dittatura nel paese.
FUTURO. Oltre ad Han è rimasto vittima di queste sanzioni anche l’ex Olbia Song Hyok Choe, così come altri calciatori che sarebbero potuti sbarcare in Italia nei campionati professionistici. Tutti ragazzi giovanissimi a cui è stata tolta la possibilità di coltivare il proprio talento, vivendo il sogno di diventare calciatori e, forse, diventare simboli di pace e dialogo nel mondo.