Incredibile finale al Nespoli. Bianchi sul 2-0 che poi subiscono tre marcature nella parte finale di una contesa giocata ad alti ritmi
Olbia beffata al Nespoli. I bianchi in doppio vantaggio subiscono una rimonta incredibile dal Piacenza che in pieno recupero, prima pareggia e poi vince con 2 rigori, imponendosi 3-2.
IL MATCH DEL NESPOLI. Punti pesanti, vista la classifica di entrambe le contendenti, con gli ospiti che (rispetto al punto dei bianchi a Livorno domenica scorsa) arrivano al match con i 7 conquistati nelle ultime tre gare. Canzi, rispetto alla scorsa gara, opta per due cambi. Titolari Cadili e Pennington. In avanti Udoh unica punta, supportato sulla trequarti da Biancu e Ragatzu. Dopo un possesso palla prolungato degli isolani, il primo tiro in porta è però effettuato dagli emiliani al 14’, con Tornaghi impegnato da un colpo di testa di Corbari. Sei minuti dopo ottima chiusura di Altare su Galazzi, che si ripete al 21’ sullo stesso giocatore, ad un passo dalla rete. Col passare dei minuti alza il pressing l’undici di Scazzola. 25’: ancora protagonista Galazzi al 25’, con una palombella che va fuori non di molto. Al primo vero affondo padroni di casa in vantaggio, grazie a Cadili (35’) che si trova davanti a Libertazzi e lo batte sul secondo palo, dopo aver agganciato la sfera calciata dal cross di Giandonato. Ottenuto il vantaggio gioca meglio il team gallurese, che va al riposo dopo 2’ di recupero concessi dall’arbitro Nicolini di Brescia, avanti di un gol.
Nel secondo tempo le squadre giocano a viso aperto. Al 5’ Galazzi si divora il pareggio, quattro minuti dopo l’Olbia va sul 2-0: Udoh sfugge a Battistini, tocca quando basta con la punta del piede per superare Libertazzi, con Ragatzu che infila a porta sguarnita. Reagiscono i biancorossi, col tecnico che opta per qualche cambio. Al 26’ Tornaghi a blocca a terra il pallone, sul tocco ravvicinato di De Respinis sul cross di Gonzi, quindi 2’ dopo arriva rete proprio di Gonzi, che riapre la sfida. Al 43’ traversa di Lamesta, che precede il 2-2 su rigore (concesso dal direttore di gara al 44’, per fallo di Arboleda su Gonzi) che manda al dischetto Corbari, il quale pareggia. Finale pazzesco: De Respinis (48’) è fermato da Arboleda ad un passo dal 3-2, che segna su un secondo rigore (stavolta fallo di Altare) che Palma non fallisce, seppur Tornaghi avesse intuito.
LE PAROLE DI CANZI. “C’è grande rabbia per come è andata. Penso però che dopo il pareggio di Livorno e la sconfitta di oggi sia il caso di fermarsi per andare a capire le ragioni di ciò che sta succedendo. È evidente, a mio avviso, che le motivazioni siano più psicologiche che tecniche. In alcuni momenti della partita siamo fragili: oggi, dopo aver subito il primo gol, siamo andati in ansia e abbiamo smesso di giocare con serenità. E questo non va assolutamente bene perché se fino al 70′ abbiamo fatto e condotto la partita, non vedo perché non dobbiamo essere capaci di farlo fino alla fine. Quando ci si spaventa si tende a tornare sui proprio difetti. Oggi non abbiamo subito niente per tre quarti di gara, poi forse è subentrata la paura di non farcela. Fare prestazioni non basta e non può essere più una priorità adesso. Adesso conta fare i punti. Dobbiamo rimanere lucidi nell’analizzare cosa non va e lavorare molto a livello mentale. Come se ne esce? Facendo quadrato e tutti insieme“.
