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Pisacane/1: “Di Francesco, da subito, non mi ha ritenuto importante”

L’ex difensore del Cagliari Fabio Pisacane, appena passato al Lecce, è stato ospite della trasmissione “Il Cagliari in diretta” su Videolina: prima parte

Sto abbastanza bene, ho metabolizzato quello che è successo. Dopo cinque anni e mezzo credo sia normale. Ma ho realizzato di non avere rimpianti. Cagliari è diventata la mia città, giorno dopo giorno. Ho cercato di rispettare sempre tutti, capendo con il passare degli anni di sentirla più mia”.

Il primo giorno a Cagliari mi impressionò subito il clima, già all’arrivo all’aeroporto di Elmas. Passando per via Roma e vedendo le palme pensai di essere come a Miami! Fu una bella sensazione”.

Una parentesi lunga, ma già in passato sono stato vicino al Benevento e al Sassuolo, con cui ero già d’accordo. Non mi sono mai spaventato quando ho dovuto prendere certe decisioni. Ora, lontano dalla mia famiglia, è dura. Una mazzata”.

Le dimostrazioni d’affetto che ho ricevuto all’addio, in questa maniera importante, non le aspettavo. Speravo di avere attirato simpatia, ma non tutti questi attestati di stima e non so francamente se li merito”.

Non so cosa hanno pensato i miei figli nel vedermi con un’altra maglia, non li vedo dal 19 gennaio. Ho tre bambini svegli, che hanno capito i motivi della scelta. Il più grande, Andrea, mi ha detto di andare a Lecce per dimostrare chi sono”.

Sono andato via perché per Pisacane non c’era più posto. Ho avuto il confronto giusto per capire la situazione e ho preso la decisione d’accordo con il presidente Giulini. Tanti messaggi che mi hanno toccato, per me non è stato facile. I sardi non si aprono subito, ma quando lo fanno ti danno l’anima. Sono entrato in sintonia con il popolo sardo e questo è per me è un motivo d’orgoglio”.

I ragazzi sono stati la parte più bella che ho vissuto in questa stagione. Ho ricevuto attestati di stima che mi hanno fatto capire di aver fatto qualcosa di buono. L’ultimo giorno ho cercato di evitare i miei compagni, perché c’era una partita alle porte. E poi… perché odio le foto e i saluti. Preferisco immortalare con la mente i momenti e non con le immagini. Con tutti mi sono sentito per messaggio e a loro auguro le migliori fortune”.

Mi piace legare con tutti e per loro ho cercato di essere sempre presente. Per i giovani mi sentivo una guida, penso a Sottil e Tripaldelli. A volte una parola può aiutare tanto. Ho dato tutto”.

Istantanee… Sampdoria-Cagliari, la mia prima partita da centrale in rossoblù. In quel ruolo il mio destino è cambiato. La seconda è Fiorentina-Cagliari con López, che ci ha portato la salvezza”.

35 anni di onestà e dignità, strepitosa eredità da lasciare ai tuoi figli: è il testo del messaggio che più mi ha lasciato di stucco nel giorno del mio compleanno. Ma non dico il mittente”.

Con Di Francesco ho parlato il primo giorno, dalle sue parole ho capito subito di non essere importante per il Cagliari. Poi andando avanti, cercando qualche spiraglio, ho trovato un pochino di spazio. Ma con il Mister ci siamo confrontati e tutto è finito lì”.

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