Il presidente deve necessariamente fare delle valutazioni e tutti sono sotto esame, a cominciare da chi ha allestito la rosa insieme al tecnico
SOTTO ESAME. Nessuno è al sicuro in questo momento, specialmente nei ruoli di maggior responsabilità all’interno dello spogliatoio. Il presidente Tommaso Giulini ha investito tanto nell’allenatore e nella rosa, mettendo mano al portafogli per giocatori del calibro di Godin e Nainggolan, senza rinunciare ai pezzi pregiati già nei ranghi. Gli ultimi risultati però, anche in termine di gioco espresso, indicano che serve una scossa e in fretta. E se solitamente a pagare sono soprattutto gli allenatori, questa volta potrebbe essere un’altra figura la prima a cadere: quella del ds Pierluigi Carta.
MERCATO DELICATO. La finestra di calciomercato che si è aperta è l’unica ancora di salvezza per il Cagliari e il club non può permettersi di sbagliarla. Diversi sono stati i problemi in fase di costruzione della rosa, non solo in entrata. Troppi esuberi rimasti sul groppone, mercato tardivo e con alcuni acquisti che non hanno convinto come Ounas, Marin e Tripaldelli, o che non si sono mai visti come Luvumbo. Carenza di terzini ed esterni offensivi non adatti alla proposta di gioco del tecnico, che si ritrova a fare i conti con una squadra sbilanciata e con pochissime alternative in mezzo al campo. Doveva essere un mercato condiviso con l’allenatore, ma la squadra è solo una bozza delle idee di Di Francesco. E allora chi ha sbagliato? Il tecnico ad avvallare gli acquisti o chi porta avanti le trattative?
ALTERNATIVE. Forse la colpa è di entrambi, ma far fuori Di Fra costerebbe un altro contratto pesante su un portafogli già gravato da alcuni ingaggi sopra la media. Carta a questo punto è l’uomo più a rischio, soprattutto per la concorrenza a piede libero che c’è in giro. Due nomi su tutti: Daniele Faggiano e Stefano Capozucca. Il primo ha rotto col Genoa dopo una brevissima parentesi, ma torna da una grande cavalcata col Parma. Il secondo è ancora legatissimo a Cagliari e con il presidente, al contrario di quanto si può pensare, ha ottimi rapporti.