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Continua la nostra rubrica sui giocatori che, seppur abbiano militato per poco tempo nel Cagliari, hanno lasciato qualcosa da ricordare

Nel Cagliari della rinascita dopo le disgrazie giudiziarie e finanziarie c’è pure il suo nome: Roberto Barozzi, tuttofare del centrocampo, che viene portato in Sardegna nel 1987.

Ha ventisette anni, ma una grandissima esperienza soprattutto di serie cadetta, un uomo giusto per dare alla squadra stimoli e personalità per procedere verso il salto.

Robotti prima e Tiddia poi lo utilizzano spesso per la sua duttilità e lui ricambia con prestazioni importanti. Dopo aver faticosamente mantenuto la serie C, l’anno seguente la società vuole la serie B ed ingaggia Claudio Ranieri.

Il tecnico di Testaccio punta ben volentieri su Barozzi, impiegandolo pure come centravanti di manovra per supportare il bomber Coppola.

Il clou della sua permanenza in rossoblù è datata 12 marzo 1989: il Cagliari torna al Sant’Elia dopo la ristrutturazione pre Mondiale 1990, ed affronta i cugini della Torres. E’ il 9′ minuto, una palla vaga all’esterno dell’area sassarese e Barozzi la colpisce al volo di esterno destro. La sfera va sotto l’incrocio dei pali e fa esplodere lo stadio cagliaritano.

Al termine della stagione non verrà riconfermato per la serie cadetta e lascerà la Sardegna con in cascina 57 presenza, 1 rete (e che rete!), una salvezza, una Coppa Italia di C, ed una promozione. Tutto sommato, niente male!

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