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La stagione 2005/2006. Tesser, Arrigoni, Ballardini, Sonetti: quattro allenatori per una salvezza sofferta

Prosegue il nostro cammino che ci porterà a toccare tutte le tappe più importanti dei cento anni della storia rossoblù: decisivo il ritorno del tecnico di Piombino

È la stagione che porterà a Calciopoli, quella del terremoto in Serie A, quella che manderà la Juventus in Serie B con tanto di penalizzazione. Ma anche la stagione alla fine della quale il calcio italiano si riscatterà ampiamente con la vittoria dei Mondiali di Germania. Questo un po’ per inquadrare il momento storico in cui il Cagliari si appresta a vivere un’altra stagione nel massimo campionato, ancora una volta a dir poco travagliata. Si succederanno infatti ben quattro allenatori.

LA GUIDA TECNICA. Il presidente Cellino non conferma Arrigoni, e al suo posto chiama un altro esordiente in A: Attilio Tesser, proveniente dalla Triestina. Una gestione problematica la sua, che finirà ben presto.

IL MERCATO. La prima novità importante è l’addio di Zola, che smetterà anche col calcio giocato. Via i due portieri, Iezzo e Brunner, arriva in rossoblù Campagnolo, ma anche l’interista Carini, che in teoria avrebbe dovuto essere il titolare, ma che si rivelerà assolutamente non all’altezza. Il problema del numero uno sarà risolto solo nel mercato di riparazione, con l’arrivo in Sardegna dello juventino Chimenti. Importante anche l’arrivo di Ferri dal Palermo, ma soprattutto quello di Andrea Cossu, e del rientro dal prestito a Treviso di Andrea Capone.

LA GIRANDOLA DI PANCHINE. Ancora una volta indecifrabile. Dopo quello con Radice, l’inizio del campionato del Cagliari risulta essere il più travagliato della gestione Cellino. Tesser non convince il presidente, che decide per l’esonero già dopo la prima giornata giocata (e persa, pur non giocando male) a Siena. In cuor suo, Cellino aveva deciso di disfarsi dell’ex tecnico della Triestina molto prima: lo dimostra una frase enigmatica che disse al suo quasi ex tecnico, prima della gara in Toscana («Vediamo se lei è fortunato…»). Il superstizioso presidente ovviamente non prosegue quel rapporto di collaborazione: richiama Arrigoni, ma la piazza non ne vuole sapere, soprattutto per come le strade si erano separate alla fine della stagione precedente, col tecnico di Cesena che ambiva a lidi più importanti. La sua nuova parentesi cagliaritana dura lo spazio di una sola gara, la seconda, quella pareggiata 1-1 al Sant’Elia contro la Lazio. Fuori Arrigoni, dentro Davide Ballardini, un pallino di Cellino che però aveva anticipato i tempi: il suo momento non era ancora quello giusto, e infatti, dopo una gara bruttissima contro il Treviso, viene mandato via. Torna dunque Sonetti, e sarà il tecnico che porterà a termine la stagione raggiungendo l’obiettivo prefissato. La squadra cambia pelle, il carattere è quello dell’allenatore di Piombino e tanto basta per guadagnare posizioni in classifica. Il Cagliari inizia ad aggiudicarsi quelle partite che sulla carta sono fondamentali. E dopo alcuni risultati altalenanti, le prestazioni si regolarizzano fino a raggiungere la certezza aritmetica della permanenza in Serie A grazie al successo interno contro il Parma, alla trentaseiesima giornata.

 

 

 

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