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La stagione 2000/2001 – Il Cagliari delude e fallisce il ritorno in A

Continua il nostro viaggio sulla storia rossoblù. Con la puntata odierna apriamo il nuovo millennio…con una cocente delusione

La retrocessione della passata stagione ha deluso solo a metà Massimo Cellino. Sì, perché in compenso la società è riuscita a “cadere in piedi” sotto l’aspetto finanziario.

Il patron di Sanluri non ha dovuto far altro che aprire il portafogli per vedere ben 12 miliardi entrare dalla cessione di Patrick Mboma al Parma, altrettanti da Fabio Macellari, destinazione Inter, oltre a quindici (6 più 9) arrivati da Jonathan Zebina, accasatosi alla Roma.

Ma lo stesso Cellino non vuole stare a guardare e basta e spende pure qualche soldo per allestire una rosa che possa competere per il vertice della classifica: dal Verona arriva Fabrizio Cammarata per la bella cifra di 13 miliardi, dal Treviso Gianluigi Beghetto (ben sedici goal nella precedente stagione), Giorgio Lucenti, oltre agli esperti Renato Buso, Davide Fontolan ed Angelo Orlando.

Insomma una squadra di tutto rispetto che viene affidata a Gianfranco Bellotto, cultore del 4-4-2 e del gioco passante per le fasce. Cellino, a posteriori, dichiarerà di essersi pentito della scelta un minuto dopo avergli fatto siglare il contratto.

LA STAGIONE. L’inizio è ottimo con 3 vittorie nelle prime 3 partite contro Crotone, Treviso e Pescara e Cammarata sugli scudi. Il problema è che le prime difficoltà si evincono già dalla quarta partita in casa della Salernitana. La squadra è molle, il costrutto è poco, la sensazione è proprio quella che se le fasce vengono chiuse il gioco fatichi a fluire. La classifica non sembra preoccupare in quanto il tasso tecnico della categoria è veramente basso, ma ben presto sarà proprio questo dettaglio che giocherà un brutto scherzo a Bellotto. Cellino si stuferà ben presto e gli darà il benservito chiamando al capezzale del Cagliari Giuseppe Materazzi. Un vero e proprio passaggio dalla padella alla brace: nonostante l’arrivo di un regista di ruolo come lo svizzero Antonio Esposito, la squadra non troverà più il passo giusto per attaccare la parte alta della classifica.

EPILOGO E RAMMARICO. Il Cagliari chiuderà mestamente all’undicesimo posto con ben diciannove punti di ritardo dal quarto, l’ultimo utile per la promozione in serie A. Un vero peccato considerati i 53 goal realizzati e la batteria offensiva a disposizione. Cammarata deluderà con soli 11 reti, superato sul finale dal giovane Suazo con 12. Beghetto, arrivato a furor di popolo per costituire un magico tandem con ‘ex scaligero, ne realizzerà soltanto 1.

 

 

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