Leggenda del calcio sudamericano e vecchia conoscenza del pubblico rossoblù, Tabárez è entrato nel cuore di tutti gli appassionati del calcio
LA GRANDEZZA. Per capire lo spessore di Óscar Washington Tabárez basta sentire come i calciatori uruguaiani parlano di lui. Per tutti loro è il Maestro. Devi cambiare squadra? Chiedi consiglio al Maestro. Hai problemi in campo o nella vita privata? Chiama il Maestro. Lui c’è sempre, rispettato e venerato dal popolo della Celeste e da tutti gli addetti ai lavori.
STORIA INFINITA. Nato il 3 marzo 1947 a Montevideo, Tabárez inizia ad allenare nei primi anni ottanta, rimanendo quindici anni tra Uruguay, Colombia e Argentina. Vince tanto e si fa notare anche in Europa, dove il primo a scommetterci è Massimo Cellino nel 1994. A Cagliari si conferma come un tecnico dotato, tanto che l’anno successivo è il Milan delle stelle a volerlo per sostituire niente meno che Fabio Capello. In Europa però le cose non vanno nel migliore dei modi, così dopo un’ultima parentesi a Cagliari torna in Sud America nel 2000 con gli argentini del Velez. Poi è la volta del Boca Juniors, prima di tornare ad allenare la nazionale uruguaiana nel 2006.
IL CORAGGIO. Gli viene diagnosticata la sindrome di Guillain-Barré nel 2016, ma il Maestro non molla e nel 2018 guida la sua squadra ai Mondiali di Russia. Un’esperienza che ha commosso il mondo e che ancora oggi rappresenta uno spot per l’amore verso il proprio lavoro.