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Situazione imbarazzante: occorre un rimedio in tempi brevi

La caduta libera continua e non si vede una via d’uscita stante la situazione attuale. L’illusione del girone d’andata lascia il posto ad una realtà amara

Inutile girarci attorno: alibi, giustificazioni e pazienza sono finite. Il ko rimediato stasera per 4-3 contro la Roma ha messo in evidenza tutti i problemi del Cagliari, che evidentemente non sono pochi e certo impossibili da nascondere. Diciamoci la verità: il credito avuto per tredici gare nel girone d’andata, si è esaurito. Il sesto posto aveva illuso tutti, anche chi vi scrive. In campo non va però il sottoscritto, ma i giocatori. Che non sono dei brocchi adesso, come non erano dei fenomeni un girone fa.

CAMBIARE TANTO PER FARLO NON BASTA. Sul banco degli imputati c’è ovviamente anche Rolando Maran. Sulle capacità del tecnico non si discute, ma anche lui ha messo in atto dei cambi in alcune partite che hanno lasciato a dir poco perplessi. Uno su tutti quello non effettuato in pieno recupero contro il Parma, per paura che l’arbitro allungasse il recupero, costato il pareggio di Cornelius e due punti in meno. Il presidente Giulini, nell’intervista rilasciata nei giorni scorsi a La Nuova Sardegna, ha parlato di stima incondizionata per il suo allenatore, il quale ha un contratto (rinnovato a Pasqua dello scorso anno) fino al 30 giugno 2022. Nessun problema, ci mancherebbe, chi tira fuori i soldi è lui.

A questo punto si siedano insieme dirigenza e staff tecnico, per capire in modo approfondito questa scivolata verso il basso: che non complica la permanenza in Serie A, ma che certamente nell’anno del Centenario non può passare come una semplice serie di fattori negativi. Nessuno ha chiesto di vincere lo scudetto 50 anni dopo quello del 12 aprile 1970: un campionato dignitoso, quello sì. Per diverse gare il Cagliari è stato ampiamente in zona Europa. Arrivarci sarebbe stato bellissimo, accarezzarla un traguardo fantastico. Ci si augura un finale di stagione degno di nota, partite da giocare con testa, cuore e grinta. Ad esempio come quelle disputate contro Fiorentina e Atalanta nel girone d’andata. E non in balia dell’avversaria di turno, con l’aggravante di aver regalato spesso un tempo e a volte anche oltre…

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