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Nainggolan/1: “A Cagliari sono sempre stato rispettato”

Prima parte dell’intervista fatta al numero 4 del Cagliari che si apre con Diletta Leotta ai microfoni di Dazn. Dagli addii di Roma e Milano, al ritorno in Sardegna

Una lunga chiacchierata, a 360 gradi. Parla di tutto Radja Nainggolan, nell’intervista fatta da Diletta Leotta proposta dal canale sportivo Dazn. Nella splendida cornice di Cagliari, tra Marina Piccola e Calamosca, ecco raccontare gli addii a Roma e Milano, il ritorno a Cagliari, il carattere, la scaramanzia acquisita.

“In ogni posto dove sono andato sono stato bene”, spiega Nainggolan, “qui a Cagliari però sono diventato uomo. A Roma sono molto giocherelloni, anche là mi sono trovato bene. A Milano è stato molto bello, compagni eccezionali: una piazza davvero grande. Insomma, ogni posto mi ha lasciato qualcosa di positivo”. 

IL RITORNO IN SARDEGNA. “È stata una scelta semplice: Giulini mi ha chiamato per tornare, magari non subito. Invece alla fine abbiamo accelerato i tempi. Hanno inciso molto anche i problemi personali, ogni tanto bisogna essere uomini anziché pensare sempre alla carriera”.

LA MAGLIA NUMERO 4. “Se volevo solo la maglia numero 4 per tornare a Cagliari? Certamente (ride), me la dovevano liberare a prescindere. Scaramantico? Prima di venire a Cagliari non lo ero, poi arrivo qui e vedo Daniele Conti che bacia mille braccialetti, il presidente Cellino che non voleva che usassimo maglie numero 17, niente scarpe viola e così via. Ma io poi le scarpe viola le ho usate lo stesso…”.

IL RAPPORTO CON CELLINO. “Con lui avevo un grandissimo rapporto, è sempre stato di parola. È un grande intenditore di calcio, lo rispetto tanto, gli devo tanto. I primi anni non ho seguito alcune regole di comportamento e giustamente per un po’ sono stato messo fuori rosa. Ma dagli errori si impara”.

IL RAPPORTO CON CAGLIARI. “Qui sono stato sempre rispettato, vuol dire che qualcosa di buono l’ho fatto. La squadra? quest’anno abbiamo grandi individualità, se si riuscirà a far crescere la qualità collettiva allora possiamo fare un bel campionato”.

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