
L’ex fischietto di fama mondiale, presidente della Commissione Arbitri all’interno della Fifa, commenta l’introduzione della tecnologia in un’intervista a La Gazzetta dello Sport
SICUREZZA. Pierluigi Collina, 58 anni, è l’esponente più importante nella storia del pianeta arbitrale italiano. Apprezzatissimo e celebre anche a livello internazionale, si occupa di gestire i direttori di gara all’interno della Fifa dopo averlo fatto anche per l’Uefa fino ad inizio agosto. Un protagonista ricco di esperienza ed autorevolezza, che gli consentono di esprimersi con cognizione di causa sulla novità introdotta negli ultimi tempi nel calcio: la tecnologia Var (Virtual Assistant Referee), applicata per la prima volta ai Mondiali nel 2018 ed utilizzata in Serie A dalla scorsa stagione.
IMPRESCINDIBILE. Collina si esprime così: “La Var dà maggiore tranquillità ai direttori di gara, senza modificare il loro modo di arbitrare. La tecnologia dà modo all’arbitro di decidere sapendo dell’esistenza di un ‘paracadute’: ritengo fondamentale che l’uomo mantenga sempre l’ultima parola sulla decisione da prendere. Chi ha invece modificato il proprio modo di lavorare sono invece gli assistenti, a cui è stato chiesto qualche piccolo correttivo in determinate circostanze. Impossibile tornare indietro: tutti ormai vivono la quotidianità spalla a spalla con la tecnologia“.
