L’allenatore del Cagliari Rolando Maran, al termine della prima amichevole stagionale, è intervenuto ai microfoni della stampa, facendo il punto sul ritiro, sul mercato e sul Cagliari che verrà.
Nuova stagione, prime amichevole e prime parole post-partita per il tecnico rossoblù Rolando Maran. L’allenatore trentino ha parlato alla stampa a seguito della gara di Aritzo contro la Rappresentativa Barbagia.
PRIMO TEST. “Oggi è stata puramente una sgambata. Una festa in primis, insieme al paese che ci ha ospitato. In questi giorni abbiamo solo dato qualche concetto, ma è ancora molto presto per avere indicazioni. In questi giorni e anche oggi in amichevole ho visto tanta voglia, entusiasmo e partecipazione. Abbiamo tanto da lavorare, ma ho visto applicazione ai concetti che abbiamo dato e voglia di mettersi a disposizione e lavorare, nel modo giusto e con la testa giusta. E questi sono segnali positivi”.
SI CHIUDE IL RITIRO IN SARDEGNA. “Il calore di Aritzo? Me lo aspettavo, ma solo perché ho già visto come sono fatti i tifosi quando sono arrivato in Sardegna qualche settimana fa. Poi però c’è sempre qualcosa che stupisce. E trasmette tanto entusiasmo. Soprattutto per cercare di renderlo con orgoglio, impegno e passione“.
IL CAGLIARI CHE VERRÀ. “Cagliari targato Maran? Abbiamo tanto da lavorare e ci vorrà tempo. Soprattutto per assimilare i concetti di gioco che voglio in campo. I presupposti però sono quelli giusti. E in questo modo possiamo anche bruciare i tempi. Doppio centravanti? Quando si ha una rosa a disposizione il ruolo del mister è quello trovare l’alchimia giusta per mettere bene in campo gli interpreti. Sta a me trovare il modo di far andare bene le cose a prescindere dalle caratteristiche dei nostri giocatori“.
IL PUNTO SUL MERCATO. “Chiunque è qui è un giocatore del Cagliari. Poi il mercato sappiamo come funziona, dura tutta l’estate fino ad arrivare a ridosso del campionato quest’anno. Dobbiamo pensare a lavorare e io devo allenare tutti come se fossero i miei ragazzi. Rosa al completo? È difficile dare dei tempi. Anche se la volontà è quella di chiudere la questione entrate e uscite il prima possibile. Serve un terzino sinistro o centrocampista? In questi giorni di ritiro voglio prendermi del tempo solo per valutare la rosa e i giocatori che ho a disposizione. Vederli dall’esterno è una cosa, ma guardandoli allenarsi ci si accorge di chi può adattarsi meglio agli aspetti che si vuole curare maggiormente. Cigarini? È un grandissimo giocatore. Ma il mosaico va composto tutto nel modo migliore”