
Finalmente dalla società si è alzata la voce sulla squadra e sull’allenatore. La strigliata pubblica del ds Carli ha messo tutti sull’attenti
CI VOLEVA LUI. C’è voluto il nuovo direttore sportivo, l’ultimo arrivato in casa rossoblù, per fare una lavata di capo alla squadra a mezzo stampa. Dopo mesi di non gioco e di approccio molle alle partite finalmente sono arrivate parole forti e con i giusti toni da chi di dovere.
IL PASSATO. Sino a qualche settimana fa c’era un altro direttore sportivo, Giovanni Rossi, silenzioso lavoratore dietro le quinte. Forse troppo silenzioso, perchè in quasi un anno la sua presenza è stata praticamente impalpabile. Preferiva lavorare con un basso profilo, far parlare i fatti, ma con certi risultati forse sarebbe stato meglio spendere due parole davanti ai microfoni.
COMUNICAZIONE. Il nuovo ds ha già dimostrato di aver capito qualcosa in più sulla comunicazione rispetto al suo predecessore e probabilmente ha già insegnato qualcosa alla società rossoblù e a Diego López. Difendere la squadra è corretto e sacrosanto, ma ogni tanto qualche “sculaccione” ai ragazzi bisogna darlo davanti a tutti. Come con i bambini, bisogna educarli all’imbarazzo e all’umiltà, sensazioni non sempre percepite nel mondo del calcio.
CON LA SQUADRA. Carli è stato chiaro, lui è dalla parte della squadra e ha fiducia nel tecnico. Non tradirà mai lo spogliatoio, quello che avviene lì resta lì. Però ha fatto capire che tutti sono sotto esame, che l’intera società in queste tre partite si gioca la faccia e che il club ha i mezzi per poter fare a meno di chiunque.
