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Thiago Ribeiro: “Grazie a Dio ho sconfitto la depressione”

Intervistato da Globoesporte l’ex attaccante rossoblù ha raccontato del periodo più buio della sua vita e di come ha sconfitto la depressione: “Finalmente sto bene”.

LA MALATTIA. È il 2014 quando Thiago Ribeiro comincia a stare male. Inizialmente non capisce bene cosa stia succedendo. Sembra solo un’annata storta quella al Bahia, dove l’attaccante è in prestito dal Santos. Ma la voglia di correre è poca e pure il presidente lo nota, tanto che lo manda ad allenarsi con i ragazzi delle giovanili. Perdita di riflessi, tono muscolare e poca velocità. Otto chili persi in due settimane, da 75 a 67. Eppure non funziona nessuna medicina. Per lo psicologo del Santos c’è una sola spiegazione. E il Diablo, come lo avevano soprannominato i tifosi del Cagliari negli anni dal 2011 al 2013, dovrà affrontare la partita più lunga e difficile della sua vita.

L’INTERVISTA. Tre anni contro se stesso e la malattia più terribile, la depressione, come raccontato a Globoesporte e riportato da Ita Sport Press e Tre3Uno3: “Ho cominciato a sentirmi strano, triste senza motivo, perché non avevo avuto mai problemi in nessuna area della mia vita. Le medicine non funzionavano, per nove mesi non mi hanno aiutato. Poi mi sono affidato a Dio (si è convertito all’evangelicalismo) e col passare del tempo ho visto che stavo migliorando”. Nilmar, Cicinho, Ronaldo, Pedrinho: l’ex attaccante del Cagliari d’altronde non è il primo calciatore a cadere nel buco nero della depressione.

OGGI. Eppure il Diablo oggi ne è uscito e aspetta la sua occasione. Da tre mesi Thiago Ribeiro si sveglia nel suo paesino di Pontes Gestal, il paese dello Stato di San Paolo dove è nato, e si allena da solo. Ma non chiamatela “fine triste”. Gioca a calcio con gli amici, anche se certo gli manca la ruotine del calciatore: allenamenti, adrenalina, partita. Ma il Diablo, 6 gol in 64 presenze in maglia rossoblù, uno bellissimo alla Roma, ora è tornato più veloce e scattante che mai: “Finalmente sto bene. Mi sento pienamente recuperato. Nel momento in cui arriverà una proposta che mi piace, la valuterò. Ogni giorno che dormiamo e ci svegliamo vivi è già un motivo per festeggiare e ringraziare Dio”.

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